editoriale

Quello che poteva essere

Nero. Il colore del cielo nella notte. Nero. Il colore della pelle di Balotelli. Nero. E azzurro il binomio tra Pazzini e la nazionale. La gara amichevole di ieri tra Polonia e Italia ha segnato una svolta culturale importante per tutto il mondo...

Alessandro De Felice

Nero. Il colore del cielo nella notte. Nero. Il colore della pelle di Balotelli. Nero. E azzurro il binomio tra Pazzini e la nazionale.La gara amichevole di ieri tra Polonia e Italia ha segnato una svolta culturale importante per tutto il mondo del calcio. Primo gol di un ragazzo di colore con la maglia degli ‘azzurri’ e secondo giocatore dalla pelle color ebano ad esordire in nazionale: Ogbonna. Capitano coraggioso del Torino, che in Serie B, giornata dopo giornata sta confermando la sua leadership.Per il duo Balotelli-Pazzini, gara importante per confermarsi dopo il binomio Rossi-Cassano, entrambi out per diversi problemi fisici. La coppia di attaccanti in scena ieri sera in Polonia, sarebbe potuta essere anche l’attuale coppia gol dell’Inter, con l’aggiunta perché no nel trio di attacco di un altro giocatore che risponde al nome di Samuel Eto’o.Impensabile vedere insieme, sino a poco tempo fa Balo e il Pazzo, visti i dissidi sorti durante la gara di Coppa Italia di qualche anno fa tra Sampdoria e Inter. Due caratteri forti, ma allo stesso tempo diversi. Due gran ‘rompipalle’ dell’area di rigore, che insieme si combinano in maniera perfetta. La potenza di Balotelli da un lato e l’arguzia di Pazzini dall’altro. Mario segna con un tiro perfetto per potenza e precisione, Giampaolo come sempre invece tramuta in oro un pallone difficile da gettare in rete dopo un passaggio dello stesso ex numero 45 nerazzurro. Tra un ‘Principe’ che quest’anno trova difficilmente la porta e uno Zarate, bravo si, ma non certo bomber implacabile, chissà come sarebbero stati bene questi due attaccanti.  E se a questi ci aggiungiamo anche Eto’o, altro che tristezza per una classifica che piange e rimpianti per ciò che sarebbe potuto essere.Balotelli ed Eto’o invece non giocano più a San Siro la Domenica. Uno si diverte in Inghilterra con la maglia del Manchester City e un altro delizia i freddi tifosi russi con le sue giocate che hanno permesso all’Anzhi di arrivare ottavo e qualificarsi ai playoff per l’assegnazione del titolo di Russia.Due campioni che ci hanno fatto divertire, incazzare, sorridere e piangere sacrificati in nome di un Fair Play finanziario che comprendiamo ma difficilmente accettiamo a cuor sereno.Questo è quello che poteva essere. Bello sognare anche se per poco. Meno bello è guardare ora in faccia alla realtà, tra un Alvarez che ancora cerca la sua posizione in campo a un Castaignos ancora troppo acerbo per indossare la maglia di quelli che ancora oggi sono i campioni del mondo in carica.