Se lo è chiesto Petrucci e noi a ruota. Perché definirlo tavolo della pace se poi giorno dopo giorno arrivano stoccate e insinuazioni velenose da tutte le parti? Incombono ospiti ingombranti che vorrebbero imporre il loro personalissimo menu. Hanno sbagliato epoca. Questo padrone di casa non è molto incline alle rimpatriate accomodanti che si tenevano tempo fa. Oggi Petrucci ha compreso un elemento fondamentale. Il recente passato irrisolto non può essere lasciato in pasto all'opinione pubblica come è avvenuto negli ultimi anni. Revisionismo deleterio. Soprattutto per chi non ha mai smesso di crederci. Generando ricorsi su ricorsi, persi in un labirinto senza uscita.
editoriale
Sconcertati
Se lo è chiesto Petrucci e noi a ruota. Perché definirlo tavolo della pace se poi giorno dopo giorno arrivano stoccate e insinuazioni velenose da tutte le parti? Incombono ospiti ingombranti che vorrebbero imporre il loro personalissimo menu....
Lo sport più in voga negli ultimi giorni sembra proprio il pressing su Petrucci. A che titolo indirà il tavolo della pace? Chi inviterà? Ma soprattutto di che cosa si parlerà a questo tavolo? Il presidente del Coni ha dovuto rimarcare, non senza una sfumatura stizzita, che l'agenda la deciderà lui, come anche la lista degli invitati. Nell'immaginario collettivo (ma purtroppo non solo, visto quanto scritto in questi giorni) il tavolo dovrebbe servire a risarcire un sempre più furente Andrea Agnelli e a chiedere spiegazioni (???) al presidente nerazzurro. L'immaginario collettivo, lo ricordiamo per onore della cronaca, è lo stesso che una sera a Napoli si è risvegliato incredulo di fronte ad una sentenza che non si aspettava.
Scrive Sconcerti oggi: "La Juve certamente brigava, probabilmente truffava sportivamente, ma la distanza tecnica (tra la Juve e l'Inter) era comunque evidente. Ma se la Juve, come dicono i processi, ha commesso frode sportiva attraverso un illecito strutturale, sono stati molti i campionati indecifrabili e molti i coinvolti che non hanno potuto mettere bocca." Probabilmente, se come dicono, ecc...Non siamo quindi d'accordo nemmeno su questo? Quali altri organi dovranno sancire le condanne di colpevolezza per essere recepiti? Forse la Divina Trinità?
Su un pensiero siamo d'accordo con Sconcerti. L'errore che ha scatenato la genesi dei ricorsi bianconeri è della federcalcio. Perché aprire un'inchiesta su fatti già prescritti? Perché accogliere il ricorso di Agnelli, vista la prescrizione? Perché aspettare un anno per respingerlo? Petrucci in questa occasione ha preso in mano la situazione. L'impressione è che non si parlerà troppo di passato (di certo non si potranno mettere in dubbio decisioni già ampiamente discusse e depositate), piuttosto di futuro. Voltare pagina e appendere i rancori al chiodo. E' chiaro che nel caso venisse sancita, si tratterebbe di una pace puramente formale, volta soprattutto a cercare di dissuadere le tifoserie coinvolte dal distruggersi in questa guerra senza fine.
Per concludere è veramente svilente e demotivante leggere ancora frasi sul tenore di comunque l'Inter non aveva una squadra all'altezza e la Juve era troppo forte. Dimenticando che nella strutturata associazione a delinquere rientravano elementi non di poco peso come il mercato, per esempio (l'acquisto di Ibra segnò non a caso la fine di un'epoca e l'inizio di una nuova era per i nerazzurri). Secondo la teoria di Sconcerti l'Inter a questo tavolo non avrebbe nulla da cercare: "Negli undici anni di Moggi e Giraudo alla Juve, l’Inter è arrivata solo tre volte seconda, cioè a distanza di lotta. Le altre è stata persa per strada. Una volta è arrivata ottava, una settima, una sesta, una quinta, due volte quarta, cioè molto lontano. In totale, in unidici campionati, non è mai arrivata davanti alla Juve." Caro Sconcerti, all'Inter è stato assegnato uno scudetto, non undici. Petrucci non sta facendo nulla di profondamente audace o ai limiti del legale. Petrucci sta cercando di mettere la parola fine ad una storia dalla quale molti faticano a separarsi. E questo non per amore della verità, ma semplicemente perché non gradiscono il finale. Non gli è mai piaciuto...
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