Negli studi di Inter Channel, attraverso le domande riportate dal direttore Edoardo Caldara, Andrea Stramaccioni si racconta e racconta il suo punto di vista sui suoi compagni di avventura in "Prima Serata": su coloro che lo sono attualmente, che lo saranno, che lo sarebbero potuti o che lo potranno essere.
editoriale
Strama: “Tutto sul nostro mercato: Lucio, Forlan, Cou, Destro, Lavezzi, Castaignos…”
Negli studi di Inter Channel, attraverso le domande riportate dal direttore Edoardo Caldara, Andrea Stramaccioni si racconta e racconta il suo punto di vista sui suoi compagni di avventura in “Prima Serata“: su coloro che lo sono...
Si parte da Diego Forlan: "In queste nove partite ho conosciuto un grandissimo professionista, con il quale ho avuto modo di parlare spesso: lui era il primo a rendersi conto del fatto che in campo non gli riusciva molto di quello che faceva parte del suo bagaglio tecnico, ma una carriera non la si può giudicare certo da una sola stagione. Lui sa che all'Inter in questa stagione non è riuscito a far vedere il Forlan che ha in testa, l'allenatore ha provato a metterlo in campo, a metterlo nelle condizioni migliori, poi ho fatto le mie scelte. E nella serenità con la quale il calciatore è stato collaborativo e le ha accettate per il bene dell'Inter dimostra che professionista sia".
Sulla decisione di rinnovare il contratto a Luca Castellazzi, preferendolo a un portiere più giovane: "Abbiamo tuttora uno dei portieri migliori del mondo, Julio Cesar, il cui unico problema sono stati gli infortuni, perchè poi se Julio se sta bene è uno dei migliori portieri in assoluto. Poi, lo ripeto, siamo al giro di boa, in questo mese e mezzo nascerà una nuova Inter e c'è a voglia di tutti di costruire una grande squadra e anche da questo passano le decisioni in entrata e in uscita".
Dalla porta alla difesa, Stramaccioni parla poi di Juan come di "un giocatore molto interessante, arrivato all'Inter in ritardo di condizione, lo dico perchè pur non essendo allenatore della prima squadra fu mandato da me in Primavera per ritrovare il ritmo. È un giovane, che dobbiamo lasciar crescere in maniera serena, e la convocazione con la Selecao testimonia che la pensano così anche oltreoceano. Lucio? Non è in discussione il suo valore e non dovete chiederlo a me perchè io l'ho difeso a spada tratta nei momenti nei quali sentivo dire delle cose fuori dal mondo e avevo fatto il paragone con i messaggi di solidarietà che arrivavano invece a Buffon dopo un errore che poteva costare lo scudetto. Vedevo un taglio diverso in un errore che forse era stato più grave. Per me Lucio è un giocatore importante, ma allo stesso tempo vi dico che, per il rapporto che lui ha con me e con l'Inter, rispettiamo il volere del giocatore, nel senso che se lui si sente ancora parte importante di questo progetto per noi è un giocatore fondamentale, altrimenti ascolteremo le sue esigenze che credo siano più di uomo che di calciatore".
Parlando di Philippe Coutinho, Stramaccioni confessa altre sue sensazioni: "Alle volte mi sembra che all'Inter ci si dimentichi della carte d'identità, i nostri giovani sono vecchi, quelli delle altre squadre sono giovanissimi. È quello che è venuto fuori in campo quando hanno giocato contro Destro e Obi: Obi migliore in campo, Destro ha disputato una partita normale, sembrava che Obi fosse di 26 o 27 anni e Destro di 15. Coutinho è un ragazzo del '92, ha l'età di Longo, però se Longo fa trenta metri in campo con la Lazio tutti diciamo "oh, che bravo, li ha fatti bene", Coutinho ha dimostrato a tratti di poter incidere e, tranne noi da dentro, non lo ha sottolineato nessuno. Da oggi Philippe tornerà con noi, io sono contento e lo aspettiamo".
Non Coutinho, ecco il commento di Stramaccioni sulle doti di Castaignos: "Quello di Luc è un profilo interessante di calciatore perchè è una punta che abbina qualità a doti di velocità e di attacco dello spazio. È ovvio che nel campionato italiano per essere protagonista da prima punta oggi devi essere più pronto di lui".
Tra i giovani, Stramaccioni descrive poi Luca Caldirola"come uno dei giovani più interessanti d'Italia e credo che l'Inter lo abbia bene in mente, poi la gestione dei giocatori giovani passa anche attraverso strategie di mercato che non mi competerebbe spiegare". E su Matteo Bianchetti: "È il capitano dell'Under 19 italiana, che sia fortissimo è un oggettivo, ma è stato sfortunatissimo perchè si è infortunato prima delle fasi finali della stagione, sta recuperando, ma in questo il dottor Combi vuole farlo al meglio per il suo bene".
Si passa poi al centrocampo, ("Duncan un ragazzo interessante sul quale è stato avviato un progetto, è con noi da tre mesi. Mabye è del 1994 quindi servirà ancora una stagione con la Primavera") prima di arrivare ai nomi di un possibile futuro. Uno si tutti Mattia Destro: "Credo che abbia dimostrato di essere un altro dei 1991 terribili dell'Inter, un gruppo straordinario. Noi alla Roma volevamo prenderlo quando faceva i giovanissimi sperimentali nell'Ascoli e quindi lo conosco benissimo. Mattia ha dimostrato quest'anno di essere in grado di incidere e in serie A non è facile nel suo ruolo, non è un terzino, è un centravanti. Questa è stata la stagione della sua consacrazione e credo non farebbe comodo solo a noi, ma a qualsiasi squadra italiana, vedremo come si evolverà la situazione quest'estate. Se il presidente mi chide di Destro, gli rispondo bene o bene-bene? Gli dico di guardare l'insieme della squadra, che il giocatore sia bene-bene è fuor di dubbio, ma secondo me la necessità è quella di creare un'Inter giusta, con delle priorità, idee chiare e progetto tecnico. In questo il presidente, i direttori e l'allenatore lo sanno".
E su Lavezzi, si guarda l'insieme o il singolo? "Continuiamo a guardare l'insieme, ma sicuramente a differenza di Destro che è emergente, quest'anno si è tolto di dosso anche l'ultima piccola remora che ci poteva essere su di lui e cioè cha dimostrato di fare la differenza anche su palcoscenici internazionali, conducendo il Napoli a una qualificazione storica nelle semifinali di Champions. Ma è un giocatore del Napoli".
Oltre ai calciatori, Stramaccioni non si dimentica anche di chi sarebbe potuto essere all' Inter, ma non ci è arrivato, e cioè colui che era il vice sulla panchina della Primavera e che tale è rimasto con Daniele Bernazzani, Vincenzo Sasso: "Oltre che un ottimo tattico è un caro amico. Io, per quanto sono legato a questa famiglia, ho deciso al momento di accettare l'incarico in prima squadra di non essere egoista e, per non disperdere in lavoro fatto con la Primavera, abbiamo scelto d'accordo con lui di lasciarlo lì perchè così Bernazzani avrebbe potuto avere una memoria storica. Sarebbe stato più egoista se avessi portato via tutti e anche più semplice per me avere lui, ma io credo che anche attraverso questi passaggi spontanei passi la tua credibilità. Se il presidente o il direttore sportivo vedono un gesto così possono apprezzarti. È chiaro che un po' gli è dispiaciuto perchè gli ho chiesto di rinunciare a San Siro per restare a Interello, ma è una persona intelligente e al servizio dell'Inter".
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