editoriale

Time-out

Ne avremmo fatto volentieri a meno. Dell’ennesima emergenza ignorata, trasformatasi in tragedia. Nel 2011 morire sotto la pioggia è fuori luogo, quasi anacronistico. Eppure è successo. Non giocare una partita di calcio era il minimo che si...

Sabine Bertagna

Ne avremmo fatto volentieri a meno. Dell'ennesima emergenza ignorata, trasformatasi in tragedia. Nel 2011 morire sotto la pioggia è fuori luogo, quasi anacronistico. Eppure è successo. Non giocare una partita di calcio era il minimo che si potesse fare, una questione da non porsi nemmeno. La pausa forzata, alla quale avremmo fatto volentieri a meno se ciò avesse significato evitare questa sciagura, ci regala quindi un po' di tempo per pensare. Inter in modalità riflessione. Ai nerazzurri, più che a qualsiasi altra squadra, serve una pausa. Per raccogliere le energie fisiche, tirare il fiato e controllare la benzina nelle gambe. Scendere in campo ogni tre giorni con uno stato di forma mai discreto si sta dimostrando nel lungo periodo deleterio. Nazionali permettendo i nerazzurri dovranno cercare di riconquistare un equilibrio fisico decente. Ricaricare le batterie. Prepararsi a girare ad una velocità diversa. Quella alla quale girano le squadre avversarie.

Una pausa che potrebbe accendere riflessioni in vista dell mercato di gennaio. Una sessione che sarà fondamentale, come già lo era stata quella dell'anno precedente. Acquisti mirati e oculati: un occhio al portafoglio e uno ai settori sguarniti. Di buono c'è che a gennaio il mercato è molto più pragmatico che in estate. Il tempo è poco e non c'è spazio per troppi gossip fumosi. Se una squadra ha bisogno di rinforzarsi deve essere determinata e avere idee molto chiare. Pensarci ora sarebbe opportuno. Un quadro delle mancanze e dei limiti di questa squadra c'è già e anche abbastanza nitido. L'Inter avrà già individuato i tasselli giusti da incastrare negli spazi vacanti?