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‘Il tackle di Ciccio’: “L’Europa League torni a Milano. Nedved? Ha paura! Icardi? Ha capito che…”

Quarta puntata della rubrica di FCInter1908.it in collaborazione con l'ex difensore nerazzurro

Marco Macca

Non era così facile e scontato reagire nel modo giusto e riprendere subito la marcia dopo una delusione cocente come quella vissuta martedì scorso a San Siro in Champions League contro il PSV Eindhoven. L'uscita dall'Europa più bella ha lasciato i tifosi dell'Inter in preda allo sconforto, ma la squadra di Luciano Spalletti, pur soffrendo a tratti, è riuscita a rialzare la testa, battendo l'Udinese grazie a una magia di Mauro Icardi. Nel frattempo, a Nyon, i nerazzurri hanno conosciuto il loro avversario nei prossimi sedicesimi di Europa League: Spalletti e i suoi se la vedranno con.... Di questo e altro abbiamo parlato con Francesco Colonnese nella quarta puntata della rubrica 'Il Tackle di Ciccio' su FCInter1908.it:

Buonasera Ciccio. Allora, ti chiediamo subito un commento sul sorteggio di Europa League. Che ne pensi del Rapid Vienna?

Una squadra modesta, è andata molto bene all'Inter. I nerazzurri trovano una squadra inferiore, che in campionato sta andando male e che nell'ultima partita (nel derby di Vienna contro l'Austria, ndr) ha perso 6-1, dimostrando di essere in grande difficoltà. E' un turno molto favorevole.

Riavvolgiamo un attimo il nastro e torniamo a martedì scorso, dato che l'Inter poteva essere protagonista dei sorteggi di Champions. Cosa è successo? Perché è andata a finire così?

Nel calcio quando le cose sembrano impossibile, come era all'inizio, tutto può succedere. L'Inter ha giocato le prime tre partite con una cattiveria e una concentrazione superiori alla norma e forse le altre hanno un po' sottovalutato i nerazzurri. Poi, quando bisognava continuare questo sogno e completare l'opera, la squadra è stata un po' superficiale e ha avuto il braccino corto. La testa non era quella delle altre partite, la sensazione è che si sia pensato troppo agli altri risultati e chiaramente è stato un peccato, perché il turno poteva essere passato. Per essere grandi bisogna essere cattivi sempre, non si hanno margini di rilassamento. Dopo il pareggio di Icardi contro il PSV bisognava spingere invece di adagiarsi sull'altro risultato.

Ora qual è l'obiettivo realistico? L'Inter può davvero provare a vincere l'Europa League?

L'Inter deve vincere l'Europa League. E' stata costruita una rosa competitiva, forte, quindi l'obiettivo deve essere quello, anche perché l'ultima Coppa UEFA è stata vinta nel '98 quando c'ero io. E' passato troppo tempo, quindi i nerazzurri devono cercare di vincere la competizione. Non sarà facile, perché ci sono squadre forti, ma l'Inter deve arrivare almeno in finale. Quest'anno l'Inter ha investito tanto e sta portando avanti un campionato di altissimo livello, anche se la Juventus corre fortissimo. La squadra è migliorata rispetto all'anno scorso, ha dunque l'obbligo di fare una campagna europea importante. Bisogna fare un turnover logico e ragionato, ci sono tanti giocatori forti e dunque la rosa è pronta per sostenere tutte le competizioni.

In ogni caso, non era facile tornare subito a vincere contro un avversario tosto come l'Udinese e la squadra, pur soffrendo, ha fatto il suo dovere.

L'Inter ha giocato per vincere fin da subito, con la mentalità giusta, ha disputato un ottimo primo tempo da squadra che voleva a tutti i costi la vittoria. Il gol è arrivato a 15' dalla fine, ma poteva arrivare anche prima. La squadra non si è quasi mai scomposta, per il resto c'è stato sempre il predominio del gioco e il gol tardivo è stata una una casualità. Mi è piaciuta tanto la mentalità.

TOP - Icardi è un giocatore importante di questa squadra, è un leader e si è calato benissimo nell'ambiente ormai da tempo. Lui stesso ha capito che è inutile cercare in giro squadre migliori, l'Inter ha ambizioni da grande. Ma mi è piaciuto tantissimo anche Joao Mario, che si è fatto trovare nuovamente pronto. Ha dimostrato che nel calcio le situazioni possono chiamare e che bisogna continuare a lavorare al meglio. Ha personalità, è stato campione d'Europa e di certo non può aver dimostrato come si gioca a calcio.

FLOP - Forse Borja Valero, la sua non è stata la solita prestazione.

Ti chiediamo un commento sull'arrivo di Marotta e sulle sue prime parole da dirigente dell'Inter. Nella sua prima a San Siro è sembrato subito a suo agio...

E' arrivato all'Inter convinto che sia l'occasione giusta per dimostrare che la Juventus ha sbagliato a non avere fiducia in lui. E' un dirigente molto bravo e avrà voglia di rivincita. E' uno che ha fatto la gavetta e arriva nel momento giusto per una squadra che vuole costruire qualcosa di vincente. Trova una società importante che si sta costruendo, ma che ha già una sua solidità, con un presidente giovane ma che ha ambizioni di vertice. Ci sono tutti gli ingredienti per fare bene.

Quale sarà la primissima mossa che dovrà fare?

Strutturare la società in maniera forte, evitando polemiche e aiutando tutti a gestire i momenti difficili, aiutando gli allenatori quando le cose non vanno bene.

Come commenti le parole di Nedved?

Fanno parte del gioco. Quando un dirigente così bravo va via è normale che ci sia del risentimento. Probabilmente ha timore che l'arrivo di Marotta all'Inter possa essere d'intralcio in molte situazioni. Ma questo non fa altro che confermare quanto Beppe sia bravo come dirigente. Se c'è un'attenzione mediatica così evidente qualcosa vorrà pur dire. E' automaticamente un elogio a una persona molto preparata. Presumo ci sia anche un po' di timore che Marotta possa ripetere all'Inter quanto fatto alla Juventus.

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