Bastoni: “Ora tocca a me spiegare l’Inter in squadra. Monaco? Davvero strana. E’ come se…”

Oggi i veri fuoriclasse in Italia sono i difensori e lo dice anche Transfermarkt, che misura il valore di questi giocatori anche in termini economici: «Certamente sono cose che fanno piacere, ma quello che ho imparato con l'esperienza è che un giorno sei fortissimo, quello dopo sei scarso. Ogni domenica devi dimostrare quello che vali. Per questo bisogna mantenere tanto equilibrio». Alessandro è un grande appassionato di NBA. A quel mondo ruberebbe volentieri una cosa che nella cultura sportiva italiana manca: «Sanno accettare la sconfitta. È una cosa che gli invidio. Da loro, anche perché giocano così spesso, succede di perdere, si può mettere in conto di non essere sempre al top. E poi del mondo NBA mi piace la loro libertà. La libertà di esprimere concetti, idee, o semplicemente di mostrare la loro vita personale senza essere costantemente attaccati e giudicati. Da questo punto di vista la cultura sportiva negli Stati Uniti è molto più avanti rispetto a noi». Gioia e pressione sotto controllo, è forse questo il segreto del numero 95 dell'Inter? «Non ho mai sentito la pressione, ho sempre vissuto tutto con la gioia di fare quello che mi piace. Ed è la stessa filosofia che porto avanti tuttora. È una dote che ho da sempre, farmi trovare pronto al momento giusto. Per rimanere centrato, non ho bisogno di troppo aiuto: mi basta la famiglia, che mi dà la giusta leggerezza».