«In tanti mi hanno chiesto: ma cosa è successo a Monaco di Baviera?», riferendosi alla pesante sconfitta in finale di Champions contro il Paris Saint-Germain. «È stata una cosa molto strana. Venivamo da una semifinale che resterà nella storia della Champions, ma in finale il PSG andava al doppio di noi. È difficile dire cosa sia successo, è come se non avessimo saputo cogliere quanto fossero forti. Rimane comunque l'orgoglio di aver raggiunto due finali in tre anni, non è una cosa semplice. Chiaramente avremmo preferito vincerle, ma sono tutte esperienze che ci portiamo dentro». Quella maledetta finale non si può cancellare, ma da quella si può ripartire e ricominciare a lavorare. Per dimostrare che quello che non ci uccide ci rende più forti: «Il calcio ti dà sempre un'altra occasione, Non è facile, non abbiamo dormito diverse notti perché la delusione era tanta, però poi quando passa un po' di tempo dici: ci voglio riprovare, voglio arrivare a vivere ancora certe sensazioni. Quando hai un gruppo sano che ti aiuta, dove tutti remano dalla stessa parte, è più facile».
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