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L’arbitro Guida choc: “Ho moglie e figli, ho scelto di non arbitrare a Napoli. Anche Maresca”

L’arbitro Guida choc: “Ho moglie e figli, ho scelto di non arbitrare a Napoli. Anche Maresca” - immagine 1
Marco Guida, arbitro di Serie A, ha rilasciato alcune dichiarazioni in riferimento all'ultima aggressione subita da un giovane arbitro
Marco Macca Redattore 

Intervenuto come ospite a Radio CRC, Marco Guida, arbitro di Serie A, ha rilasciato alcune dichiarazioni in riferimento all'ultima aggressione subita da un giovane arbitro in Sicilia. Dichiarazioni che sicuramente faranno discutere:

L’arbitro Guida choc: “Ho moglie e figli, ho scelto di non arbitrare a Napoli. Anche Maresca”- immagine 2

Da cosa nasce tutto questo?

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"Sono i media e i giornali che rappresentano l’arbitro come la figura del nemico da insultare a prescindere chi ha gran parte della responsabilità di chi fa in modo che questi episodi accadono. Io non riesco a passarci sopra, non riesco a vedere una partita di un ragazzino in cui i genitori dei ragazzi che giocano in campo a prescindere lo insultano, un ragazzino coetaneo dei loro figli (...). Questi ragazzi arbitrano per 30 euro a partita che equivale ad una pizza e lo fanno solo per passione e rispetto delle regole. Mettetevi nei panni di quel genitore che deve assistere all’aggressione del proprio figli che potrebbe essere un loro coetaneo".


L’arbitro Guida choc: “Ho moglie e figli, ho scelto di non arbitrare a Napoli. Anche Maresca”- immagine 3

Cosa ne pensa dell'eliminazione dei limiti territoriali?

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"Ci tengo ad essere trasparente sulla questione. Non c’è nessun retropensiero, il nostro designatore arbitrale Gianluca Rocchi può scegliere il miglior arbitro per la miglior partita. Io e Fabio Maresca possiamo arbitrare tranquillamente a Napoli ed è molto probabile che avvenga. Sia io che Fabio abbiamo deciso di non arbitrare a Napoli poiché il calcio viene vissuto in maniera diversa da altre città come Milano anche se abbiamo avuto la proposta. Non ci sono linee territoriali, abbiamo fatto solo quello che riteniamo fosse più opportuno. Io vivo la città di Napoli e abito in provincia. Ho tre figli e mia moglie ha un’attività. È una scelta personale. La mattina devo andare a prendere i miei figli e voglio stare tranquillo. Il calcio da noi viene vissuto con molta emotività. Quando ho commesso degli errori non era così sicuro passeggiare per strada così come andare a fare la spesa".

(Fonte: Radio CRC)