Rummenigge si pone come obiettivo la lotta contro l'aumento esponenziale degli stipendi e dei consulenti: «In passato ho avuto diverse discussioni con Aleksander Ceferin (Presidente UEFA; ndr). La UEFA, i club, le leghe europee, il sindacato dei giocatori Fifpro e i consulenti devono sedersi a un tavolo e discutere su come trovare insieme una soluzione più razionale. Prevedo che se le cose continueranno così, il calcio sarà l’unica industria al mondo a non realizzare più profitti, ma solo perdite. Stiamo tutti andando verso un muro e nessuno è pronto a togliere il piede dall'acceleratore».
E ha spiegato: «In Europa abbiamo bisogno di un limite massimo assoluto per i costi delle squadre, come nei campionati professionistici statunitensi (per stipendi, trasferimenti, compensi degli agenti; ndr). Oppure un tetto agli stipendi dei giocatori. In fin dei conti, un tetto salariale sarebbe probabilmente meglio per il clima lavorativo interno, anche solo per frenare il fattore gelosia. Perché se una persona guadagna uno stipendio folle, non si può far altro che pagare tutti gli altri molto meno. Inoltre, se un giocatore del Bayern guadagnasse "solo" 15 milioni di euro all'anno invece di 20, considererei comunque questa cifra, con tutto il rispetto, una follia».
(Fonte: bild.de)
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