L’esperienza in azzurro resta una delle più belle della sua carriera, pare di capire.
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Sacchi: “La Nazionale non si rifiuta, io rinunciai a due miliardi! Ora punterei su…”
«Io, pur di allenare la Nazionale, rinunciai a due miliardi di lire nel 1991. Eh sì, perché ne prendevo tre dal Milan e la Federcalcio me ne offriva soltanto uno. E c’era pure il Real Madrid che aveva messo sul tavolo addirittura cinque miliardi perché andassi in Spagna. Non ebbi alcun dubbio: scelsi la Nazionale.

Avevo l’ambizione di portare il mio Paese sul tetto del mondo, e nel 1994 ci andai vicinissimo. Se solo non ci avessero messo a giocare in quel forno che era la costa est degli Stati Uniti, e fossimo andati in California come il Brasile, chissà come sarebbe andata... E comunque abbiamo perso la finale ai calci di rigore e i miei ragazzi sono stati tutti degli eroi. Non finirò mai di ringraziarli: hanno dato tutto per l’Italia, per i tifosi. Vorrei che quell’atteggiamento ce l’avessero i giocatori di oggi, invece mi sembra che non ci sia quell’attaccamento alla maglia che è il primo ingrediente per arrivare al successo».
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