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Se le diciamo Inter da calciatore cosa ricorda?
—«Il gol nel derby del 1995, un’emozione incredibile. Segnare alla Scala del calcio, vincere un match in cui eravamo nettamente sfavoriti rispetto al Milan fu qualcosa di pazzesco. Io arrivai in un’epoca di transizione, Pellegrini era stanco e voleva vendere, poi arrivò Moratti che diede inizio a un’epopea davvero fantastica».
Arriviamo a oggi. Per chi fa il tifo Andrea Seno?
—«Da piccolo ero juventino, quando finii a giocare nell’Inter mi sentivo parte di qualcosa di davvero grande e mi tuffai anima e corpo in quel progetto. Domani tiferò Venezia, sono veneziano e la squadra della mia città è qualcosa di impagabile. Spero davvero che si riesca a mantenere la Serie A, se così fosse secondo me si potrebbe aprire un grande ciclo».
Il Venezia ha qualche chance di farcela con l’Inter?
—«All’andata ho visto la partita. È stato un match bellissimo, il Venezia ha fatto un figurone e avrebbe meritato il pareggio. Ha dimostrato che contro le grandi può dire la sua, tranne contro il Milan non è mai stato messo sotto nemmeno dalle big».
Chiudiamo con il mercato: che cosa pensa?
—«Se si riescono a inserire tre o quattro buoni rinforzi, a mio parere la salvezza è più che possibile. Il distacco dal quartultimo posto è minimo, basta una vittoria per cambiare tutto. Chissà, magari arriverà domani, al Penzo non è facile per nessun avversario. È uno stadio unico, tutto il contesto è particolare: per una big come l’Inter può essere una trappola».
(Corriere Veneto)
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