Calhanoglu non era al massimo nel derby e s’è visto. Ha spinto per giocare, Inzaghi s’è convinto e l’ha lanciato ma chissà se, tornando allo scorso fine settimana, rifarebbe la stessa scelta. Oggi Inzaghi deciderà se sarà più giusto confermarlo dall’inizio nel recupero di Firenze oppure dividere la partita in due porzioni facendo partire dall’inizio Asllani. Scelta non semplice, scelta che si allunga su tutto il prossimo periodo. Fondamentale in questo mese decisivo avere il regista al top: l’Inter con il turco ha un potenziale inevitabilmente superiore rispetto a una formazione senza Hakan. Il confronto tra questa stagione e la scorsa, in termini di impiego, è impietoso: nel 2024-25 Calha ha già saltato 10 partite per infortunio.
"Calha a mezzo servizio, questa è la realtà. Vuol dire che fin qui la squadra di Inzaghi è riuscita a compensare l’assenza del suo regista trovando altre linee di gioco, responsabilizzando ancor di più Bastoni e Dimarco anche in costruzione, appoggiandosi alla crescita di Barella in questo senso, chiedendo aiuto anche a De Vrij, bravo a gestire il primo pallone. Non può bastare, anche perché Asllani ha dato qualche segnale ma nelle grandi partite non è mai un’opzione - infatti nel derby non entra lui, nella ripresa - e perché lo stesso Zielinski non è pienamente convincente nel ruolo. Calha è un fattore scudetto, al contrario. È decisivo nella fase offensiva e non certo per i rigori calciati, quanto per la capacità di velocizzare la giocata in transizione che nessun altro ha. Con lui l’Inter innesca Thuram, Lautaro e gli esterni senza perdere tempi di gioco. Ma Calha è un fattore determinante nella fase difensiva. Contro il Milan è mancato, evidentemente perché non ancora a posto dal punto di vista fisico. Ma di solito sa fare da schermo ai difensori, sa proteggere la linea davanti a Sommer anche solo con la sua posizione", aggiunge il quotidiano.
© RIPRODUZIONE RISERVATA



/www.fcinter1908.it/assets/uploads/202507/999cbc080ddf16c8f068dec67d58ddc1.jpg)


