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Inter rosa più pagata della A: pesano rinnovi e parametri zero. Ora con Oaktree cambia tutto

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L'Inter ha sorpassato la Juve come squadra col monte ingaggi più alto. La nuova proprietà cambia strategia e mercato
Andrea Della Sala Redattore 

Nonostante non abbia praticamente fatto mercato, l'Inter ha inserito Zielinski e Taremi, due giocatori esperti, il cui ingaggio è andato a pesare sul bilancio nerazzurro. Non solo, la dirigenza ha voluto blindare i pilastri della formazione di Inzaghi. Ecco che il costo della rosa è aumentato.

"Quest’anno il monte-ingaggi dell’Inter supera quello della Juventus e si posiziona al vertice della Serie A. I bianconeri avevano conquistato il primato nel 2013-14 e non l’avevano più mollato, sull’onda del filotto di scudetti e partecipazioni Champions. In tempi più recenti le cose sono assai cambiate e, oggi, la nostra stima degli stipendi del personale tesserato nella stagione 2024-25 restituisce la seguente fotografia: Inter a quota 206 milioni, poi Juve a 200, Milan a 163, Roma a 160, Atalanta a 106, Lazio a 103 e Fiorentina a 85. Questo per restare alle squadre che stanno lottando nelle coppe europee. Un posto di diritto a questo tavolo spetta alla capolista Napoli (104 milioni), mentre il Bologna, con un costo del lavoro più basso (68 milioni), si sta meritando una "wild card" visto che è in corsa per l’Europa che verrà", analizza La Gazzetta dello Sport.


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Le cifre si riferiscono ai tesserati, quindi ai giocatori e agli staff tecnici della prima squadra e delle giovanili, al netto degli oneri contributivi, come da voce di bilancio. Per arrivare alle stime di quest’anno abbiamo preso come base di partenza gli stipendi tesserati ufficiali dei conti 2023-24, depurandoli dei costi delle seconde squadre nel caso di Juventus, Milan e Atalanta, per ragioni di uniformità. Detto questo, l’Inter balza in testa facendo segnare un incremento di 20 milioni rispetto ai 186 del 2023-24: quindi 206 in totale. Come mai? In termini assoluti, va ricordato che il club nerazzurro, a causa delle difficoltà finanziarie degli ultimi anni di gestione Zhang, era stato costretto a perseguire una politica di “saldo neutro” nelle transazioni di mercato privilegiando i parametri zero. Se gli ammortamenti dei “cartellini” si sono ridotti (da 137 milioni nel 2020-21 a 75), l’effetto collaterale è stato quello di aumentare la massa salariale e l’età media. Nel 2022-23 era stata data una sforbiciata di 13 milioni agli ingaggi, ma ora la curva è risalita. Due i motivi: la coda della politica cinese (gli emolumenti degli svincolati Zielinski e Taremi pesano per 14 milioni) e l’impatto dei rinnovi.

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"Da quando il fondo Oaktree ha rilevato il controllo del club le strategie sono mutate. Il presidente Marotta si muove cercando di combinare competitività e sostenibilità in un orizzonte di medio periodo. Largo agli investimenti prospettici, da minimizzare i parametri zero “di lusso”. Tuttavia, questo cambio di proprietà è sopraggiunto in una fase particolarmente delicata nell’evoluzione della rosa nerazzurra. Bisognava blindare i big, da qui la lievitazione del monte-ingaggi. Quest’anno sono scattati i nuovi contratti di Lautaro e Barella, rispettivamente 9 milioni e 6,5 milioni netti a stagione, per un incremento aggregato di costo aziendale, su base annua, di una decina di milioni. L’attaccante e il centrocampista sono sul podio degli stipendi dell’Inter, assieme a Calhanoglu (6,5 netti). Inoltre, è entrato pienamente a regime il rinnovo di Dimarco e si sono fatti sentire quelli di Dumfries e Asllani. Pure l’allenatore Inzaghi ha firmato un adeguamento. Da considerare, poi, il rientro alla base dell’esoso Correa (3,5 netti). I maggiori esborsi, pari a circa 40 milioni, sono stati doppi rispetto ai risparmi per le uscite dei vari Cuadrado, Sensi, Sanchez, eccetera. Inter in testa, quindi, in linea con le stime sul valore delle rose elaborate da Football Benchmark: l’organico nerazzurro vale 709 milioni, contro i 684 del Milan e i 647 della Juve", sottolinea La Gazzetta dello Sport.