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FCIN1908 / Il “Libro Nero di F. Paratici”, Juve non si dissocia: “Portata devastante sul…”

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Perché il documento di Cherubini, fatto di annotazioni e appunti di lavoro, ha aggravato la situazione dei bianconeri

Sabine Bertagna

Il quadro che le motivazioni della Corte di appello Figc dipingono sul caso plusvalenze sembra un quadro decisamente funesto per la Juventus (che ha già annunciato che farà ricorso). Nell'inchiesta Prisma le intercettazioni dei dirigenti bianconeri avevano restituito una fotografia tormentata della gestione del club bianconero, che nel momento della pandemia - ma soprattutto dopo l'addio di Beppe Marotta - era incappato in una serie di decisioni molto discutibili. Abbiamo già provato a chiarire alcuni dei punti principali dell'inchiesta condotta sull'operato della Juventus, ma quello che emerge dalle motivazioni rese pubbliche oggi è un tassello che completa il puzzle. Chi le ha prodotte sembra non aver ignorato le sfumature delle dichiarazioni, a volte arroganti e spesso sopraffatte, dei dirigenti bianconeri. C'è una discreta consapevolezza nei toni. E poi c'è il senso di disgusto per le - troppe - operazioni "artificiali" che spesso coinvolgono giovani e che regalano una brutta sensazione di "vomito" alla fine della giornata lavorativa. Nelle motivazioni c'è tutto questo, tradotto in rimprovero. C'è soprattutto uno scritto che diventa di importanza cruciale in questo processo. Il "Libro Nero di Fabio Paratici". L'autore è il suo diretto collaboratore, Federico Cherubini. Da questi appunti emerge anche una impercettibile lotta di coscienza. La consapevolezza di una gestione sbagliata, che ha superato i limiti. La sensazione di non poter più andare avanti in questo modo.

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Fuori controllo

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Si legge nelle motivazioni: "Un quadro fatturale dimostrato dalle numerose dichiarazioni (derivanti dalle intercettazioni), dai documenti e dai manoscritti di provenienza interna alla FC Juventus S.p.A e che hanno tutti una "natura essenzialmente confessoria". Semmai, con un'aggravante distintiva rispetto a qualunque precedente: proprio con specifico riguardo alla FC Juventus S.p.A colpisce la pervasività ad ogni livello della consapevolezza della artificiosità del modus operandi della società stessa. Dal direttore sportivo di allora (Paratici) all'allora dirigente suo immediato collaboratore (Cherubini). Dal presidente del consiglio di amministrazione (Agnelli) a tutto il consiglio stesso (citato come consapevole dal medesimo consiglio). Sino ancora all'azionista di riferimento e all'amministratore delegato (Arrivabene) e ancora passando per tutti i dirigenti, inclusi quelli aventi competenza finanziaria e legale. In alcuni casi, con una consapevolezza a tutto tondo dell'artificiosità delle operazioni condotte. In altri casi, con una consapevolezza più superficiale o magari persino di buona fede (ci si riferisce anche all'allenatore della squadra), ma comunque in grado di far dire che tutti fossero direttamente o indirettamente coscienti di una condizione ormai fuori controllo".

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Sul materiale probatorio

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Ecco come le motivazioni presentano l'opera di Cherubini: "Primo tra tutti è l'inquietante "Libro Nero di FP" (cioè Fabio Paratici). Un tale documento - si noti - non è mai stato disconosciuto dal redattore Federico Cherubini e difeso dalla FC Juventus S.p.A che, unitamente al predetto dirigente, lo ha fatto proprio, solo proponendone una interpretazione diversa rispetto a quella offerta dalla Procura Federale, sostenendo si trattasse di un normale "appunto" di lavoro". Ma analizziamo meglio questo normale appunto di lavoro. Si legge che il piano recupero bilancio è un "piano disastroso". Nota a margine: "meno forma, più sostanza". E poi ancora: "Come siamo arrivati qui? Acquisti senza senso, fuori portata". Tra parentesi viene citato Kulusevski. E poi l'annotazione che si è presa tutti i riflettori: "utilizzo eccessivo delle plusvalenze artificiali". Cherubini tenterà poi di spiegare il "vero" significato di questa annotazione: "Significa che io ritengo che quella plusvalenza non è ancora arrivata a completa maturazione". La spiegazione non ha convinto chi di dovere.

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La Juventus non si è dissociata dal "Libro Nero di Fabio Paratici"

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La Corte federale ritiene non solo probante e grave il contenuto testuale del Libro Nero definito "fin troppo esplicito" ma anche le circostanze nelle quali questo libro emerge. E cioè il fatto che Cherubini avesse preparato e redatto il documento da utilizzare in fase di negoziazione del suo rinnovo contrattuale. "E' evidente che Cherubini era pronto a contraddire Paratici per discutere il proprio contratto (accettandolo o rifiutandolo, non importa) ed era pronto a mettere sul tavolo della discussione quelle che lo stesso Cherubini riteneva essere importanti "differenze di vedute": cioè il fatto che Fabio Paratici avesse costantemente  operato attraverso un sistema di plusvalenze artificiali. Ed è chiaro che nello scrivere il "Libro Nero di FP", Cherubini rappresentava fatti veri che oggi non possono più essere efficacemente rinnegati. E' per questa ragione che il mancato disconoscimento del documento e la mancata presa di distanza della FC Juventus S.p.A - a prescindere da ogni ulteriore rilevanza - ha una portata devastante sul piano della rilevanza sportiva", sottolineano le motivazioni.