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Mazzola: “Multai RONALDO ma mi chiamò MORATTI e mi disse…”

Arriva la benedizione di Sandro Mazzola a Thohir. L’Inter sta vivendo un momento importante della propria storia, con l’imminente ingresso in società del magnate indonesiano. A defilarsi, i Moratti, che Sandro Mazzola conosce molto...

Riccardo Fusato

Arriva la benedizione di Sandro Mazzola a Thohir. L'Inter sta vivendo un momento importante della propria storia, con l'imminente ingresso in società del magnate indonesiano. A defilarsi, i Moratti, che Sandro Mazzola conosce molto bene per essere stato giocatore nell'era di presidenza di Angelo e dirigente con Massimo."Per loro l'Inter è come un figlio - ha sottolineato la bandiera nerazzurra al Processo del lunedì -. Ai tempi di Angelo Moratti non si faceva lo scambio di regali a Natale ad Appiano, bensì si andava tutti a casa Moratti perché l'Inter doveva essere una famiglia. Massimo ha messo nell'Inter la stessa impostazione, la stessa passione".

"Con Angelo Moratti c'era troppa differenza d'età. Allora a 14 anni quando firmavi un contratto lo firmavi a vita. Io il primo lo feci con il direttore generale. L'anno dopo mi chiamò Moratti e mi fece andare in Saras a firmare direttamente con lui il nuovo contratto. Passai da 60.000 lire a 13 milioni e la cifra me la propose lui". 

Con Massimo, invece, ricordo che multai Ronaldo perché aveva fatto tardi la sera. L'avevo beccato già due volte, ma dopo aver messo a punto tutte le carte per confermare la multa Moratti in una delle sue chiamate gentilmente mi disse: 'Sandro, Ronie lasciamolo fare, non multiamolo perché lui ci fa sempre tanti gol. Piuttosto che una multa fagli fare due allenamenti in più!'"

"Il mio rapporto con l'Inter non ho mai capito perché non è andato avanti - ha confessato con rammarico -. Probabilmente ero troppo rigido nel gestire la società, avevo il contratto in scadenza e alla fine non mi è stato rinnovato. Purtroppo è andata così, ma ci tengo a ribadire che il mio rapporto con il presidente Moratti erano e sono tutt'ora ottimi.

Sull'ingresso in società di Thohir e l'ipotesi, ormai superata, di un ritorno dell'ex presidente Pellegrini. "Non poteva andare avanti l'accoppiata Moratti-Pellegrini, in nessun modo - ha rimarcato -. Sicuramente, invece, se il passaggio di proprietà con Thohir riuscisse ad andare in porto nelle cifre e nei rapporti che si sono letti sui giornali, potrebbe davvero essere un passaggio storico per l'Inter che diventerebbe molto europea da questo punto di vista. Credo che possa dare regole nuove e una struttura societaria diversa. Sicuramente serviranno tanti soldi per poter ristrutturare non solo la squadra, bensì proprio tutta la società".