Conte-Inter: no a Leao per evitare la beffa, rifiutò Anguissa. E il terrore ad Appiano…

Il mercato estivo regala nuovi rinforzi: arrivano Darmian, Kolarov, Hakimi, Perisic (un rientro) e Vidal, richiesto a gran voce proprio da Conte, che per avere il cileno fa cadere la trattativa ormai definita e chiusa con Anguissa. Il cammino in Champions è fallimentare, i nerazzurri vengono sorteggiati nel girone B con Real Madrid,  Borussia Monchengladbach e Shakhtar ma finiscono alle spalle di tutti con soli 6 punti conquistati. Anche in campionato la partenza non è delle migliori ma le 7 vittorie consecutive al rientro dalla sosta di novembre danno il via a quella che poi risulterà una cavalcata inarrestabile, chiudendo il torneo a 91 punti.

Al termine della stagione Conte esplode ancora e attribuisce la vittoria esclusivamente al gruppo squadra, evidenziando ancora una volta lo scollamento con la società.

Come nell’estate precedente, un nuovo summit viene fissato anche dopo i festeggiamenti per lo scudetto ma questa volta Conte, dopo aver capito che non ci saranno altri investimenti volti a rinforzare ulteriormente il gruppo squadra, volta le spalle a Zhang. Sono giorni di silenzio rotti solo dal suo vice Stellini: “Per un allenatore top è necessario un progetto top”. Termina così, dopo due anni, uno scudetto e una finale di Europa League persa, la storia tormentata tra l’Inter e Antonio Conte.