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Scaroni: “Gli stadi sono fondamentali. Nuovo San Siro? Ecco la situazione. Mi auguro…”

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Il mercato, il ritorno dei tifosi allo stadio e la costruzione del nuovo San Siro. Ecco i temi trattati dal presidente del Milan, Scaroni

Gianni Pampinella

Il mercato, il ritorno dei tifosi allo stadio e la costruzione del nuovo San Siro. Sono alcuni dei temi trattati dal presidente del Milan Paolo Scaroni. A proposito del mercato, Scaroni aggiunge: "Dell’Inter non parlo, per il Milan rilevo che ha speso 70 milioni in questa sessione. È vero però che le squadre italiane sono meno attive rispetto a quelle degli altri campionati. E qui bisogna fare un ragionamento".

Prego.

«Primo, i mecenati sono ormai rarefatti. Secondo: finché abbiamo stadi obsoleti e servono incredibili lungaggini burocratiche per farne di nuovi, resteremo la Cenerentola d’Europa. I tifosi che chiedono risultati sportivi dovrebbero sostenerci in questa battaglia. E in loro confido molto».

Intanto i tifosi cominciano a tornare negli stadi: la capienza del 50% vi soddisfa?

«È un primo passo importante, di cui sono grato al presidente Figc Gravina e a quello di Lega Dal Pino. Certo, non mi sfugge che in Germania, Francia, Inghilterra siano aperti al 100%. Speriamo di arrivarci anche noi».

Il ritardo dell’Italia sta solo negli stadi?

«Gli stadi sono fondamentali. Gli altri hanno trasformato la partita in un evento che dura mezza giornata. Il Milan pre pandemia incassava dallo stadio meno di 40 milioni, i concorrenti che troveremo in Champions sono sopra i 100».

A che punto siamo con il nuovo San Siro?

«Adesso a Milano siamo in epoca elettorale, ma non vedo nessuno che si opponga. Non la giunta Sala che ha studiato il progetto con attenzione e riconfermato l’intenzione a procedere al via libera dopo che noi abbiamo realizzato le 16 varianti richieste. Anche l’opposizione sembra favorevole. Mi auguro una rapida approvazione perché sono già passati due anni dalla presentazione del progetto e a Milano le cose si fanno».

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Che appeal ha la serie A?

«Se lo dovessi misurare dalla vendita dei diritti tv all’estero dovrei dire che le cose non stanno andando molto bene. Direi mediocre, se la Premier incassa più del doppio di noi. E perdere i grandi giocatori non aiuta».

Superlega: progetto abbandonato o può tornare?

«Mi pare che i propugnatori, in particolare il Real Madrid, siano lontani dal desistere, anche rassicurati dal tribunale di Madrid che li ha messi al riparo dalle sanzioni Uefa: immagino siano pronti a fare modifiche, a cercare un compromesso con l’Uefa, ma credo che per loro un simile progetto possa avere ancora chance».

Oggi sembra il momento del calcio dei super ricchi, con il Psg che compra tutti.

«Io non dimentico che esiste ancora il financial fairplay e soprattutto non dimentico che il Milan è stato colpito duramente, con l’esclusione dall’Europa League. Ho troppa fiducia nella Uefa per non pensare che non si comporti con altri come si è comportata con noi in caso di violazioni. Mi auguro che se ci sono stati modi per sfuggire in passato non si ripetano e si faccia un rigoroso calcolo tra i risultati economici e gli acquisti fatti».

 

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