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Nuovo fair play UEFA. Direttore di C&F: “Le italiane dovranno lavorare molto. L’Inter…”

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Il giornalista Luciano Mondellini ha spiegato le nuove regole di sostenibilità varate dalla massima organizzazione del calcio europeo

Eva A. Provenzano

Il Comitato Esecutivo UEFA ha approvato nuove "norme di sostenibilità" per sostituire il precedente sistema di fair play finanziario. A Skysport, a fare il punto della situazione, il direttore del noto sito Calcio e Finanza, Luciano Mondellini, che ha spiegato: «Si tratta di un passaggio che rivoluzionerà la finanza del calcio in un triennio. La regola fondamentale, a regime, quindi nella stagione 25-25, i club saranno obbligato tra cartellini, agenti e stipendi il 70% delle entrate del club. Si modificherà la regola del bilancio. Prima si doveva arrivare ad un pareggio tra ricavi del club e spese non virtuose, erano esenti quelle per infrastrutture e settore giovanile. L'anno prossimo si potrà spendere fino al 90%, l'anno dopo l'80% per arrivare a regime al 70%».

-Più incontro alle grandi squadre con questa normativa? 

La Superlega voleva al 55% questo tetto. L'UEFA è andata incontro alle esigenze di grandi squadre e di chi immette soldi nel sistema. Questo porta ad una discussione più ampia, una chiusura oligarchica per i grandi club più favoriti. E quelli meglio posizionati sono i club inglesi. I club italiani sono quelli che dovranno lavorare di più, sono quelli più indietro. Al momento solo l'Atalanta rientrerebbe in questo 70%. Il Milan è quello un po' messo meglio sull'80%, tutte le altre a salire sono oltre il 90%, si prospetta un triennio di grande lavoro per le società italiane e i loro dirigenti. 

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-C'è maggiore controllo dei debiti? 

Da subito, la prima tappa sarà controllare i debiti scaduti. Andranno saldati subito quelli. Il controllo si baserà su sanzioni più severe che potrebbero arrivare anche a toccare i punti fatti o non far giocare più determininati calciatori. L'UEFA ha dato una sorta di aiuto per questo triennio. L'ammontare dei prossimi tre anni del rosso potrà essere fino a 60mln, non più 30 mln. A regime l'UEFA promette maggiori controlli. Tutto si accompagnerà al nuovo format della Champions League e rivoluzionerà il mondo delle coppe europee.

-Passo avanti verso la sostenibilità, se è così perché si è aspettato tanto? 

Si premieranno le società più virtuose. Passo avanti anche dopo il covid. Poter aumentare le spese dei grandi club entrano molti più soldi nel sistema quindi le squadre potranno beneficiarne. Agnelli ha parlato di un grido di allarme parlando della Superlega ed è un segnale recepito dell'UEFA che è andata incontro alle esigenze dei grandi club. La sensazione è stata che è una risposta a quel mal di pancia che è stato la Superlega.

-Il costo più alto su cui si può intervenire è il salario: arriveranno meno campioni in Italia? 

Plausibile, più facile vadano in club e campionati dove la situazione è più solida. Le squadre italiane stanno cercando di portare avanti il percorso di sostenibilità. Anche l'Inter ha varato una sostenibilità da qualche tempo e di quello parla anche Arrivabene ai tifosi juventini. Nelle spese dei giocatori viene considerata anche la spesa dei procuratori. L'esigenza di inserire questa voce nasce anche per calmierare la situazione degli agenti che tendenzialmente portano gran parte del valore aggiunto ai club con grandi commissioni. Entrano in questo quadro anche le plusvalenze. I prezzi verranno valutati a prezzo di mercato e non per quello storico. Un discorso molto tecnico. Anche quella è stata un'esigenza dell'UEFA. Ma le plusvalenze sono un tantino più complicate da giudicare. Il Fair play finanziario ha portato comunque a grandi benefici. Prima c'erano tanti club vicini al fallimento e ora questa cosa è stata calmata.

(SS24)

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