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Veron: “Dybala è l’elemento che mancava all’Inter. E che coppia con Lautaro!”

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L'ex centrocampista nerazzurro non ha dubbi sul suo connazionale: "Con lui si lotta per lo scudetto, lo aspettiamo"

Fabio Alampi

Juan Sebastian Veron, ex centrocampista argentino dell'Inter, in un'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport ha parlato del sempre più probabile arrivo in nerazzurro di Paulo Dybala.

Dybala è l'uomo giusto per il salto di qualità?

"È sicuramente l'elemento che mancava alla squadra di Simone Inzaghi. L'Inter non aveva, nella passata stagione, un giocatore che facesse da raccordo tra centrocampo e attacco, a parte Calhanoglu che però doveva sdoppiarsi nel ruolo di mezzala. Dybala è perfetto per agire da seconda punta, per aiutare il centravanti, chiunque egli sia, e per cucire la manovra".

L'Inter dovrà cambiare modulo per inserirlo?

"Direi proprio di no. Se le cose rimangono così come sono, Dybala è adattissimo ad affiancare Lautaro. Formerebbe una grande coppia argentina e l'Inter potrebbe ballare il tango del gol... I due si integrano benissimo".

Dybala è un fuoriclasse o un potenziale fuoriclasse?

"Ho giocato con Maradona e per me soltanto lui era un fuoriclasse, cioè uno che da solo vinceva le partite. Diciamo che Dybala ha enormi qualità tecniche, ma credo che non sia ancora espresso al massimo".

Può spiegarci meglio il concetto?

"Nella Juve io non ho quasi mai visto il Dybala decisivo che, ad esempio, avevo visto spesso a Palermo. Non so da che cosa sia dipeso, se dall'allenatore o dalla struttura della squadra. Fatto sta che alla Juve sarebbe potuto diventare un intoccabile e invece è stato sacrificato".

Per lui il passaggio all'Inter può essere anche un motivo di riscatto personale, dunque?

"Non c'è dubbio. Per le qualità che ha Dybala dev'essere uno dei top d'Europa. E allora è necessario che la squadra investa su di lui, che lo metta al centro del progetto, che lui si senta importante e che non debba sempre dimostrare, a ogni gara, il suo valore. Nell'ultimo periodo è stato spesso frenato dagli infortuni. Adesso per lui si apre una nuova carriera e sono convinto che, a ventotto anni, cioè a un'età in cui la maturità è stata completamente raggiunta, possa diventare quel campionissimo che tutti aspettiamo".

In Argentina lo considerano l'erede di Messi. Giusto o sbagliato?

"Di Messi ce n'è uno solo, e per molto tempo non vedremo fenomeni come lui, proprio com'è stato dopo l'epoca del mitico Maradona. A Dybala, come alla maggior parte dei giocatori, non va messa addosso troppa pressione. Lui deve divertirsi a giocare, punto e basta. Senza pensare se sarà l'erede di Messi, di Maradona o di chicchessia".

Dove può arrivare l'Inter con lui?

"Dico allo scudetto, perché lo ha sfiorato quest'anno senza di lui e quindi è logico aspettarsi un salto di qualità. In Champions League i nerazzurri non sono ancora al livello più alto, però stiamo parlando di una manifestazione che riserva sempre sorprese. Chi avrebbe detto, prima che cominciasse l'ultima edizione, che l'avrebbe vinta il Real Madrid? Ma andiamo per gradi: ora Dybala si metta la maglia nerazzurra e pensi a diventare leader nel gruppo. Poi si vedrà".

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