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ESCLUSIVA Dellafiore: “Inter, che emozione. Cavani ottimo anche da over 30. E poi c’è Conte che…”

L'ex difensore nerazzurro non ha dubbi sull'attaccante uruguaiano, suo compagno di squadra ai tempi del Palermo

Fabio Alampi

Prodotto del settore giovanile dell'Inter, Paolo Hernan Dellafiore ha potuto iniziare la sua carriera tra i professionisti con la maglia nerazzurra, debuttando nella sfida di Champions League contro l'Anderlecht del 7 dicembre 2004 (3-0 il risultato finale, gol di Cruz e doppietta di Martins, ndr). Oggi, dopo un lungo giro d'Italia fra Serie A e Serie B, ha scelto di ripartire dal Mantova, con cui ha concluso al primo posto il campionato di Serie D: nel mezzo le esperienze con Spezia, Treviso, Palermo, Torino, Parma, Cesena, Novara, Siena, Padova, Latina, Perugia e Paganese. Fcinter1908 ha contattato in esclusiva il difensore italo-argentino.

Dopo la trafila nel settore giovanile dell'Inter, nel dicembre del 2004 hai potuto debuttare in Prima Squadra in occasione della sfida di Champions League contro l'Anderlecht: che ricordi hai di quella serata?

Ho avuto questa fortuna che molti ragazzi sognano: ricordo l'atmosfera, il momento in cui sono andato a riscaldarmi, quando sono entrato e ho toccato i primi palloni. Ero giovane, in quel momento era più l'emozione di trovarmi in campo che il resto, l'adrenalina era tanta e i pensieri a mille.

Cosa ha significato per te l'Inter?

Poter iniziare la mia carriera con l'Inter è stata una fortuna: ho iniziato con i Giovanissimi Nazionali, facendo un provino con tanti altri ragazzi e sono stato scelto. Da lì sono riuscito a scalare le varie categorie e ad arrivare a fare un ritiro con la Prima Squadra, allenandomi tutti i giorni con campioni affermati. L'Inter è stata fondamentale, mi ha permesso di crescere e imparare tutto quello di cui un calciatore ha bisogno. Sarò sempre grato alla società e a questi colori.

Serie A, B e C proveranno a chiudere in qualche modo la stagione: da calciatore, quanto pensi che possa aver influito questo lungo periodo di stop?

Non sarà facile per nessuno: allenarsi in casa sicuramente è stato un aspetto nuovo, anche per i preparatori atletici. La voglia di riprendere c'è, penso che i calciatori abbiano voglia di tornare in campo e allenarsi e giocare.

A Palermo hai avuto modo di conoscere Edinson Cavani, oggi accostato all'Inter. Pensi che a 33 anni compiuti possa ancora dire la sua in Italia?

Quando arrivò era giovanissimo, doveva ancora abituarsi al calcio italiano, ma appena ebbe l'occasione segnò un eurogol al debutto contro la Fiorentina e dimostrò subito che il Palermo aveva preso un ottimo giocatore, con tutte le potenzialità per fare bene. Secondo me, nonostante l'età non più giovanissima, sarebbe un ottimo acquisto: è un giocatore affermato a livello internazionale, può dare il suo contributo all'Inter e far bene, a maggior ragione con un allenatore come Conte che ovunque è andato è sempre riuscito a tirar fuori il meglio dai calciatori a disposizione.

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