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ESCLUSIVA Valenti: “Marotta ha 2 maroni così, non si fa infinocchiare da Icardi. E aspetto…”

FCInter1908.it ha intervistato in esclusiva il conduttore radiofonico, noto tifoso nerazzurro

Marco Macca

Un taglio netto agli errori del passato, per costruire un futuro finalmente degno di questo nome. La nuova era dell'Inter è iniziata. Con Marotta in regia, con Conte in panchina, con un popolo finalmente fiducioso del domani. Perché era tanta, troppa la voglia di risentirsi protagonisti: il mercato e l'esordio in campionato contro il Lecce hanno detto che sì, forse la rinascita sta davvero iniziando. O, per dirla alla Conte, che la rincorsa è davvero iniziata. E poco importa se, sullo sfondo, continua a tenere banco il caso Icardi. L'Inter va avanti, oltre le polemiche e i veleni. Ne è convinto anche Giacomo Valenti, conduttore radiofonico e noto tifoso nerazzurro. FCInter1908.it lo ha intervistato in esclusivaper capire meglio l'umore della piazza riguardo a questo nuovo corso.

Buonasera Giacomo. L'anno scorso, per i sorteggi di Champions, l'Inter era in quarta fascia ed è capitata in un girone di ferro. Quest'anno era in terza, ma non è andata poi tanto meglio. Ce la può fare questa squadra a passare il turno?

Giochiamocela. Ho visto la squadra nella partita contro il Lecce e, con tutto il rispetto per i giallorossi che non sono una squadra fortissima, ho notato un atteggiamento che mi piace. Per cui, mi viene voglia di andare a giocare tutte le partite. Poi come finirà vedremo. Non so se l'Inter può passare il turno, ma so che possiamo andare a giocarcela. In passato c'erano delle partite che avevo il terrore di giocare, cercavo di addormentarmi prima delle gare, prima della formazione, per non accusare troppo. C'erano delle partite davvero imbarazzanti. Abbiamo vissuto dei momenti con Alvarez, Rocchi, Kuzmanovic e questa gente qui... Ora abbiamo un signor allenatore, andiamo dritti.

Mancano tre giorni o poco più alla fine del mercato e ieri sono arrivati anche Sanchez e Biraghi. Che voto dai al lavoro di Marotta e Ausilio? Manca ancora qualcosa secondo te?

Beh, direi che intanto è stato fondamentale togliere i cardini sbagliati, i cardini, le travi che traballavano nella vecchia squadra. Si pensava di costruire la squadra su tre giocatori, ma erano tre travi che quest'anno non sono state prese in considerazione e su questo sono personalmente molto d'accordo. A volte, il problema non è tanto costruire, quanto riuscire a capire che i pilastri su cui sei andato a costruire sono quelli sbagliati. Ma questo vale in tutti i campi della vita. Aver tolto quei pilastri è stato fondamentale. Abbiamo vissuto dei momenti che ce la raccontavamo con la follia, la pazzia dell'Inter. Ma condivido la scelta di voltare pagina. Poi, ci possono essere dei giocatori che piacciono di più, altri di meno, altri che aspetti. Io, per esempio, attendo Barella, perché mi fa impazzire 'sto ragazzino caparbio e sardo com'è. Arriverà il momento. Ma non potevamo restare in balìa di gente così: uno usciva di notte, l'altro pensava di essere tra Ibrahimovic e Ronaldo il Fenomeno, per quell'altro dovevamo aspettare un giorno sì e l'altro no l'oroscopo, la situazione astrale o la luna piena. Ovviamente, sto parlando di Nainggolan, Icardi e Perisic.

Marotta è uno che sa fare strategia ad altissimo livello. Chi ha pensato il contrario, è uno che non sa un granché. Ma secondo te, uno come Marotta viene all'Inter, sposa la causa nerazzurra, porta a Milano uno come Conte e poi deve sottostare ai capricci di uno come quello lì (Icardi, ndr)? Gli abbiamo dato troppa importanza. Quando la moglie dice quelle cose, significa che non è capace. Che strategia può avere? Secondo te uno come Marotta si fa infinocchiare da uno così? E' uno che ha due maroni grossi come una casa e si è messo in condizione di costruire una squadra a prescindere dai capricci di quello lì. Quando fior fior di giornalisti hanno scritto quelle cose, evidentemente hanno abboccato. Li avrei invitati volentieri a giocare a poker.

Visto che siamo in argomento: l'unica nota stonata di questa Inter continua a essere proprio Icardi, ancora ancorato alla sua voglia di restare a Milano nonostante tutto. Come può un giocatore della sua bravura rischiare di gettare al vento in questo modo una carriera a soli 26 anni?

Capita che pensi di trovarti di fronte a una persona importante della tua vita, ma poi ti rendi conto che non è così. Bisogna avere il coraggio di mettere in un angolo quella persona. Accade anche nelle famiglie. Il rischio è sempre quello di non individuare le persone giuste sulle quali costruire. Alla fine, da un punto di vista pratico, quante offerte ci sono state? Quanto abbiamo parlato di quella roba lì? Avevo il maglione e il piumino, poi ho messo i bermuda, fra un po' rimetto il piumino e ancora parliamo di quella roba lì. Questi sono giocatori che vanno bene in una squadra che gioca per loro, perché non sono capaci di giocare per i compagni. La bravura di un giocatore è un insieme di cose. Un uomo è un grande se ha tante componenti. Se uno fa gol, ma non è capace di dire alla moglie "assettate"... Se pensi che la vita sia fatta di follower e aerei privati, io non ci costruirei su una squadra. In questo momento Icardi non è un giocatore dell'Inter. Voglio parlare degli interisti che pensano al Cagliari, al Barcellona e al Borussia Dortmund.

Oltre il mercato, c'è il campo: l'avventura di Conte sembra essere iniziata al meglio. Il nuovo allenatore sembra già perfettamente calato nella realtà nerazzurra. Che effetto ti ha fatto vederlo esultare in quel modo contro il Lecce?

E' un professionista. Se uno fa una scelta, sposa la causa in tutto e per tutto. E' felice del suo lavoro, non è che è diventato interista. Sarà interista fin quando sarà con noi, come lo sono stati tanti altri in passato. Mio figlio è interista per amore dei colori, come lo è chi parte dalla Sicilia e si fa 1500 km per andare a vedere una partita. Sono dei professionisti e cercano di fare al meglio il loro lavoro.

Quanto ti ha caricato la frase "La rincorsa è iniziata"?

Voglio vedere la tribù di coloro che dicevano che Marotta è venuto all'Inter da infiltrato per rovinarci. Questi sono professionisti che sposano una causa e la portano fino in fondo. Si chiama vita. Ti carichi soprattutto quando sai che si sta facendo un buon lavoro e che si vuole continuare a farlo. La carica è data dal lavoro quotidiano.

Ci sono tante partite: personalmente ho un debole per Lautaro, solo il suo sguardo mi fa impazzire. E' uno che non molla mai. Secondo me non esistono più le coppie titolari. Certo, non ci può essere una formazione diversa ogni domenica. A Madrid non c'era Thiago Motta perché era squalificato, c'era dentro Pandev. Ci sono quei 14-15 giocatori che ruotano. L'importante è che Sanchez valga Lautaro, che Lautaro valga Lukaku. Magari ci sarà anche l'exploit di Esposito durante la stagione. La cosa allucinante è stata credere che ci potesse essere una squadra poggiata su quei tre pilastri. 'Pensavo fosse amore, invece era una calesse'.

Anche perché c'è una società forte come Suning che, a costo di perdere qualcosa dal punto di vista economico, ha preferito dare un taglio netto al passato.

Il taglio netto rispetto a un passato vincente può essere anche preso come un colpo di scena, una decisione forte. Qui si è dato un taglio a un passato sbagliato. Ci sono 8 anni di errori. Quale decisione, dal 2010 in poi, puoi sottoscrivere? Quelle di adesso, sì: aver preso Marotta, Conte. Menomale aver dato un taglio netto a un passato di Kuzmanovic, M'Vila e Schelotto.

Pronostico secco: l'Inter vincerà lo Scudetto?

Intanto, è tornata la voglia di giocare. Me lo auguro, ma abbiamo giocato solo la prima giornata. Speriamo di non avere più le pause degli anni scorsi da ottobre a maggio. Penso sarà una stagione bella da vivere.

Per la Champions, invece, è troppo presto per un film come quello del 2010 vero?

Giochiamocela. E' talmente bella da giocare, che non c'è bisogno di fare troppi proclami. Poi si vedrà. Ho rispetto per le altre squadre.

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