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Inter, mercato bloccato. Tre big da vendere: ingaggi alti e poco appeal, il telefono non squilla

Nainggolan, Perisic e Brozovic non rientrerebbero nel progetto di Conte, ma l'Inter non ha avuto chiamate per i tre giocatori

Andrea Della Sala

Problemi in casa Inter sul fronte mercato: servono cessioni, ma non arrivano richieste importanti. Per completare la rosa, l'Inter deve prima piazzare i giocatori in esubero, e non solo quelli a zero.

"Il mercato dell’Inter in entrata risulta bloccato dalla difficoltà di completare una cessione. Vista la congiuntura in casa Inter gli incedibili sono pochi, ma quelli da un po’ apertamente sul mercato, e con quotazioni in grado di fare la differenza sono tre: i rientranti Nainggolan e Perisic, il sacrificabile Brozovic. Per i primi due è la seconda estate di balli, per Marcelo un cambio di prospettiva. Per tutti, però, la situazione sembra la stessa: offerte vere, almeno ad oggi, nessuna", spiega La Gazzetta dello Sport.

BROZOVIC - "Il contratto di Marcelo Brozovic prevede una clausola di rescissione da 60 milioni. Oggi l’Inter ascolterebbe offerte sensibilmente più basse di quei 60: quaranta era considerato un buon punto di caduta prima del Covid, oggi è probabile che si sia scesi di un’altra decina. Il problema per ora non si pone, perché nessuno ha bussato con vera convinzione. Conte aveva deciso di passare oltre per i limiti tattici del croato (ha bisogno di due mezzali a fianco, fatica con un trequartista davanti), per la scarsa propensione alla concorrenza quando non ha posto fisso e per gli ormai noti comportamenti extra campo. C’è poi l’impressione che Brozo abbia raggiunto i suoi limiti di prestazione e non possa garantire un ulteriore passo in avanti che servirebbe alla squadra. Per questo si era deciso di cambiare strada (Kanté). Ma occhio: se non parte, e non arriva un sostituto, si ripassa da lui".

PERISIC - "La rinuncia definitiva da Monaco è arrivata dopo schermaglie sul prezzo: si è partiti da un riscatto fissato a 20 milioni. Ma chiusasi quella porta, non si è spalancato nulla: Perisic ha 31 anni, età in cui non può essere considerato a fine carriera. Nei momenti “buoni” sa ancora essere decisivo ai più alti livelli, ma la costanza non è specialità della casa, né all’interno della stessa gara, tantomeno lungo una stagione. Nelle giornate-no può essere molto “negativo” e paga anche una poca adattabilità come ruolo: chi non gioca con un tridente offensivo non sa dove metterlo".

NAINGGOLAN - "Molto più eclettico è il Ninja, i cui limiti sono però di affidabilità: Nainggolan è giocatore che ha nell’esuberanza fisica una delle sue armi più decisive, ma nelle ultime stagioni sul fronte della forma ci sono poche garanzie. Soprattutto nel medio-lungo periodo. L’anno scorso col Cagliari partì bene, per poi eclissarsi. I sardi se lo terrebbero volentieri, ma stipendio e, in parte, valutazione sono da big europea, in questi tempi. E Radja, lontano dalla nazionale da tempo, con una carriera tutta italiana e a lungo in provincia, non ha troppi estimatori nei circoli dei ricchi", chiude Gazzetta.

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