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Moratti: “Così mi sarei trovato Haaland all’Inter! Il club stia vicino a Inzaghi”

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Parla Massimo Moratti. L’ex presidente dell’Inter in esclusiva a Il Secolo XIX ha affrontato diversi temi di attualità

Alessandro Cosattini

Parla Massimo Moratti. L’ex presidente dell’Inter in esclusiva a Il Secolo XIX ha affrontato diversi temi di attualità riguardanti il calcio: «Thiago Motta contro Dejan Stankovic in Bologna-Sampdoria? È impressionante, è bellissimo vedere che sono cresciuti e ora allenano club importanti, di gran tradizione».

Si aspettava di vederli un giorno in panchina?

«Hanno due caratteri diversi. Thiago è leggermente più chiuso, riflessivo, professionista serissimo. Dejan era un bravissimo ragazzo, buono d’animo, pieno di volontà. Sono persone positive, lo erano in campo e lo sono da allenatori».

Dazn le ha dedicato una serie: “Simpatico”... e in quell’occasione lei ha detto che il più simpatico della sua Inter era Stankovic.

«Simpatico dal punto di vista umano: è affidabile, sai che è sincero, trasparente, ti dava sempre tutto. L’esperienza fatta con la Stella Rossa è stata molto positiva, spero che sia utile per la Sampdoria che ne ha bisogno. Spero tanto per lui e per la Samp che faccia bene».

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Può fare come il Mihajlovic che salvò la Samp?

«C’è l’origine serba, il carattere forte, sentono la responsabilità del loro ruolo e questo è molto importante. Credo che Dejan gli assomigli da questo punto di vista. Bisogna avere un po' di pazienza, è la prima volta da allenatore in Italia ma ha le qualità per fare bene».

Cosa la colpiva di Stankovic e Thiago da calciatori?

«Di Stankovic mi piaceva la passione che ci metteva, ricordo quel gol incredibile da metà campo al Genoa ma non era il primo così. Aveva la forza di saper sempre rispondere in modo giusto a ogni situazione, grande lottatore, trascinava i compagni nei momenti difficili. Me lo consigliò Mancini, era fortissimo. Motta era più riflessivo, attento a fare a centrocampo tutte le cose pragmaticamente perfette per essere utile alla squadra, era un giocatore molto intelligente».

Stankovic ha raccontato di un rinnovo che lei gli firmò scrivendo solo la durata di 4 anni, senza cifre.

«Sì, è stata una mia disattenzione...(ride) ci si fidava e credo abbia fatto bene a fidarsi. Anch’io non mi sono mai pentito, non ricordo le cifre ma ragazzi come lui hanno dimostrato di meritarsi quanto preso».

Un calciatore sampdoriano che avrebbe voluto?

«Della Samp dello scudetto tutti: erano fenomeni, meravigliosi, fantastici, riflettevano la simpatia di un uomo formidabile come Mantovani. Certo, Mancini resta l’esempio massimo per classe e talento che dimostra anche da allenatore. E in passato mi sarebbe piaciuto prendere Quagliarella, ma non ci sono riuscito».

Un talento di oggi che la infiamma?

«Rimango meravigliato quanto vedo giocatori con nomi difficilissimi come Kvaratskhelia del Napoli presi in posti lontani: sembra che giochi semplice e invece gli riesce tutto quello che desidera, bravissimo. Però dico Haaland: Branca me lo avrebbe fatto comprare al 100%, già me lo vedo mentre mi dice “presidente questo è speciale” e me lo sarei trovato all’Inter».

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Inter che ha reagito in Champions.

«Inzaghi ha l’esperienza per uscire da questa situazione: ora serve pazienza, è fondamentale la fiducia, che la società gli stia vicino e lo difenda».

Favorita-scudetto?

«Il Napoli è più avanti, impressiona come gioca. Ma col Mondiale è un anno strano, può esserci la sorpresa di chi non è abituato a vincere».

Per chi tiferà tra Stankovic e Motta?

«Voglio bene a tutti e due. Mi farebbe piacere che Stankovic avesse una soddisfazione al debutto ma mi fa piacere che Motta possa dimostrare ancora di essere bravo. Non dico niente, prevedo durante la partita di soffrire da una parte e dall'altra».

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