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Onana: “Titolare nell’Inter? Non sono sorpreso, con Handanovic molto diversi. Lukaku manca”

Della sua avventura all'Inter e del suo arrivo in Italia ha parlato in prima persona André Onana, intervistato da Sportweek

Andrea Della Sala

Onana: “Titolare nell’Inter? Non sono sorpreso, con Handanovic molto diversi. Lukaku manca”- immagine 1

Della sua avventura all'Inter e del suo arrivo in Italia ha parlato in prima persona André Onana, intervistato da Sportweek:

Onana, come è finito da queste parti?

«Ero all’Ajax e un paio di anni fa Piero Ausilio si avvicina per la prima volta al mio agente: gli racconta le cose come stanno, senza giri di parole, come piace a me. E dal minuto 1, ancora prima di entrare nel cuore della trattativa, mi sono sentito il nerazzurro addosso. Ho iniziato a vedermi come portiere dell’Inter ogni giorno di più. Quando un club così pensa a te, come fai a dire no? Ne sei lusingato e felice. E adesso eccomi qua in una città magnifica, con una tifoseria in- credibile che inizia a volermi bene».

Ma prima di arrivare, cosa significava per lei l’Fc Internazionale?

«Troppo facile dire Samuel Eto’o, visto il legame che abbiamo. Ma non serve indossare questa ma- glia per conoscere l’Inter, visti i tanti campioni passati da qua. E i tanti grandi portieri interisti, da Toldo che era l’incubo di Franck De Boer, a Julio Cesar, uno dei miei preferiti. Pensate che è stato quasi il primo a sapere del mio trasferimento...».

In che senso “quasi”?

«Tutto era stato definito, ma non potevo dirlo a nessuno. Ero a pranzo a Barcellona, si avvicina al mio tavolo un ex interista, Houssine Kharja, e mi riempie di complimenti. Poi al telefono chiama il suo ex compagno e, davanti a me, gli dice: “Julio, sono con Onana, vedi che è fortissimo e magari un giorno sarà come te all’Inter!”. Me lo passa e Julio è subito gentilissimo, mi dice di continuare così, io lo ringrazio ma mi mordo la lingua: non potevo dirgli che Kharja, senza saperlo, ci aveva preso... Da quel momento in poi, ho riparlato spesso con Julio Cesar, scherzando su questo episodio: prima della partita al Camp Nou mi ha caricato, ma nello stesso tempo mi ha detto di stare sereno e godermi la serata. Parole speciali, che mi sono rimaste dentro».

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