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ESCLUSIVA Palmeri: “Suning, ipotecato futuro. Chi compra? Faccio un nome perfetto per l’Inter”

Marco Macca

Il nuovo progetto stadio di Inter e Milan prevede la completa demolizione di San Siro. Passo avanti necessario o mancanza di rispetto nei confronti della storia?

Non è solo una questione di storia. C'è sì una mancanza di rispetto nei confronti della storia, ma mi rendo anche conto che bisogna guardare al futuro. Il concetto è che quella di San Siro non è una storia come le altre, anche artisticamente San Siro è unico. Ed è una anche una questione di brand, di marketing: il Meazza è forse l'unico stadio al mondo immediatamente riconoscibile da fuori. Fai vedere a ogni tifoso del mondo le foto dall'esterno di stadi come il Maracana, Old Trafford e tanti altri fra i 15-20 stadi più importanti del mondo: nessuno verrà riconosciuto con tanta decisione come San Siro. Certo, ci sono l'Allianz e Wembley, ma uno è di recente costruzione, mentre l'altro viene riconosciuto solo per l'arco. Non è la stessa cosa, e noi, anziché valorizzare tutto questo, ci pisciamo sopra. Il Meazza è un brand unico da valorizzare, ma le squadre non hanno interesse a farlo. San Siro è un'opera d'arte, valorizzato ancor di più dal terzo anello realizzato per i Mondiali del '90: quel rosso sul cemento è una roba unica. E non venitemi a dire che San Siro viene tirato giù per far fare soldi alle squadre. Viene tirato giù per far fare i soldi alle proprietà. Se anni fa avessero dato l'ok a buttar giù San Siro in favore di un nuovo stadio, senza però gli spazi funzionali attorno, le società avrebbero rifiutato, perché il business vero sono i terreni circostanti su cui edificare e poi vendere. Sarebbe un pozzo di soldi senza fondo, che farà fare soldi ai fondi che possiedono e che possiederanno Milan e Inter. Noi stiamo svendendo l'arte e il patrimonio della città per la ricchezza del ricco di turno. I fondi terranno in buona vita i club, ma non pensiamo a spese pazze. A meno che non si trovi un fondo particolare come Investcorp, a cui il Milan ha sbagliato a non vendere. I club mirano soprattutto a vendere gli edifici circostanti, altrimenti avrebbero già costruito il tutto a Sesto San Giovanni. Perché non lo hanno fatto? Perché vendere i terreni edificati lì renderebbe estremamente di meno. Sono l'unica cosa che conta. Stiamo svendendo l'arte per la convenienza del ricco di turno. Ma per piacere.

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