Andrea Palazzi, classe 1996, è all'Inter da quando ha sette anni. Anche se quest'anno era uno dei più giovani in Primavera, è diventato un punto di riferimento per i nuovi arrivati perché l'ambiente nerazzurro lo conosce come pochi. Quando Rusca lo ha notato, giocava da attaccante e faceva un sacco di gol. Ora il suo ruolo è quello di centrocampista difensivo. Con Andrea abbiamo fatto il bilancio della (sua) stagione e parlato anche della nuova Inter (di Thohir). Un ragazzo con i piedi per terra ma con un sogno per il quale vale la pena mettercela tutta...
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ESCLUSIVA Palazzi: “Sogno S.Siro, quant’è forte Kovacic. Che bravo Thohir: si vede che…”
Andrea Palazzi, classe 1996, è all’Inter da quando ha sette anni. Anche se quest’anno era uno dei più giovani in Primavera, è diventato un punto di riferimento per i nuovi arrivati perché l’ambiente nerazzurro lo conosce...
Sei all'Inter praticamente da sempre. Quando hai iniziato?
Giocavo in una squadra del mio quartiere, poi sono venuti a vedermi. Facevo tanti gol, giocavo da attaccante. Mister Rusca mi ha visto in un'amichevole, avevo fatto sei sette gol e mi ha chiesto se potevo fare dei provini all'Inter. Ho fatto cinque sei provini e mi hanno preso subito. Poi ho fatto un anno con i '95, con la squadra dei più grandi, perché non c'era ancora la squadra dei '96: avevo sette anni e si poteva giocare a partire da 8. Ho fatto un anno con loro e poi sono passato alla squadra dei '96.
Che tipo di centrocampista sei?
Un centrocampista difensivo, non mi propongo tanto in avanti. Penso di avere intelligenza tattica, so fare un po' tutte e due le fasi. Non so come definirmi bene, sono gli altri a doverlo fare.
In un'intervista hai detto di ammirare e avere come modello il Cuchu. Adesso che Cambiasso non è più all'Inter c'è qualche altro giocatore che ti ispira?
A me piace tanto Kovacic, solo che ci assomiglio veramente poco. Lui è uno agile, io non sono quel tipo di giocatore. Però mi piace veramente tanto.
Se dovessi fare un bilancio della tua stagione in Primavera...
Non mi aspettavo di fare così tante partite, essendo un anno più piccolo. C'erano quelli più grandi che già lo scorso anno facevano parte della Primavera ed era giusto che giocassero loro. Si erano anche meritati il posto tipo Tassi che aveva fatto molto bene, ma poi si è infortunato. Poi mi hanno messo in campo anche per emergenza. Potevo fare meglio, come tutta la squadra. E' andata così. Ci prendiamo le nostre colpe. Sicuramente dobbiamo migliorare.
Che cosa non ha funzionato? Nell'ultima partita contro la Roma, per esempio...
Siamo entrati in campo con il piglio giusto, ma dovevamo essere più organizzati perché andavamo a pressare ognuno per i fatti suoi. Con le squadre così tecniche fai fatica a portare a casa il risultato. Poi giocavamo fuori casa e c'era tanta gente che tifava per loro. Dopo il primo e il secondo gol ci abbiamo creduto, ma era veramente difficile.
Sei stato citato nella "Giovane Italia 2013" come uno degli U19 più interessanti. Dicono, oltre alle qualità tecniche, che tu sia un leader. Ti riconosci in questa definizione?
Forse perché sono qua da tanti anni, sono sempre stato nell'ambiente dell'Inter. I nuovi compagni che arrivano mi vedono come un vecchio (per modo di dire) e mi chiedono aiuto. Io sono contento di essere per loro un punto di riferimento. Parlo con quelli nuovi che non conoscono bene l'ambiente e diventano anche miei amici. Perché oltre che compagni di calcio siamo anche questo. Amici.
Anche in campo ti senti leader?
A me in campo piace parlare a aiutare gli altri. Per il bene della squadra si fa anche questo.
L'esperienza in Nazionale?
E' iniziata un anno fa a febbraio. Ho fatto due amichevoli contro la Turchia poi Mister Zoratto mi ha detto che mi avrebbe fato giocare di più. Siamo andati in Olanda, siamo passati e andati all'Europeo e abbiamo fatto bene. Poi a ottobre abbiamo fatto il Mondiale. C'erano squadre molto più forti di noi, abbiamo fatto quello che potevamo
Vedi tra i tuoi compagni qualcuno che secondo te potrebbe fare bene in una grande squadra?
Secondo me sono tutti buoni giocatori adesso non saprei dirti chi perché la strada è molto lunga. Con la testa chiunque di noi potrebbe fare bene. Le qualità ce le abbiamo tutti.
Thohir è venuto a conoscervi ed era in tribuna nel derby di Coppa Italia, in cui hai segnato anche tu. Che impressione vi ha fatto?
E' stato veramente bravo. Perché appena comprata la società è venuto subito qui ad Interello a conoscere la Primavera e le altre squadre. Si è interessato subito ai giovani, si vede che ci tiene. E poi venuto a vedere il derby e sono contento di aver segnato davanti a lui. Lo abbiamo sentito vicino.
Che cosa ti auguri per la tua carriera? Come ti vedi in futuro?
Io penso ad adesso. Poi quello che verrà verrà. La strada è veramente lunga. Spero di arrivare il più in alto possibile.
Ti piacerebbe esordire a San Siro?
E' il mio sogno da quando gioco all'Inter.
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