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Ma se chiude gli occhi e pensa a questa partita, cosa le viene in mente?
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Ma se chiude gli occhi e pensa a questa partita, cosa le viene in mente?
«Le raccomandazioni del grande Meazza, sapeva come motivarci, lui che aveva “l’onta” di essere stato milanista. E poi la città che si risvegliava con il pensiero della partita, una festa per tutti. C’era rispetto e rivalità, ma in campo ce le suonavamo di brutto. Adesso sfido Lautaro a fare come me: segni anche lui in un derby dopo 13 secondi...».
Difficile anche per questo Lautaro in forma scintillante.
«Quella partita (24 febbraio 1963, ndr ) resta la gioia più grande tra tutti i miei derby. Ma, ovviamente, anche se il Toro dovesse metterci qualche minutino in più a segnare, per me andrebbe bene lo stesso...».
Ma lei dove la vedrà?
«In casa, spero con figli e nipotini, però vorrei stare a San Siro. Non in tribuna, eh, ma in campo, a giocarla!».