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Pavard: “Non siamo stelle ma sappiamo fare tutto. Bayern? San Siro crollava! La caviglia…”

Daniele Mari Direttore 

Lottare fino alla fine per lo scudetto: vantaggio o svantaggio?Secondo me è un vantaggio. A volte fa bene anche riposarsi, ma io non ricordo nemmeno l’ultima volta che sono tornato in Francia a trovare la famiglia. Non puoi staccare mai, ma giocare tanto ti tiene concentrato sugli obiettivi. Il cervello si riposerà dopo.

Ora arriva la Nazionale, due giorni dopo la finale…Sì, e già arriviamo in ritardo rispetto agli altri (lunedì, mentre altri arrivano il venerdì). Non si ferma mai. È stancante, fisicamente e mentalmente. Siamo esseri umani. A volte vorresti esserci per il compleanno dei genitori, ma non puoi. Ci aggiungono tornei, si va negli Stati Uniti per il Mondiale per club (15 giugno - 13 luglio)… Non sappiamo nemmeno quando finiamo, né quanti giorni di ferie avremo. Abbiamo giocato a dicembre, a gennaio, c’era la Supercoppa in Arabia…

Tornare in Nazionale, dopo alcune assenze, le ha fatto bene?Sì, davvero. È stato come una boccata d’ossigeno ritrovare i ragazzi, i fisioterapisti, lo staff… Ho anche potuto godermi qualche giorno con la mia futura moglie. Ma sentivo la mancanza. Dal novembre 2017, ci sono sempre stato, tranne quando ero infortunato o col Covid. Guardare le partite in TV da tifoso è strano. Ma ho continuato a lavorare, a rendere al massimo, e il mister mi ha richiamato. Ora ho un ruolo diverso, ma sono qui per il gruppo. Mi trovo bene, sono uno dei veterani e cerco di farmi sentire.

Com’è stato non essere convocato per due raduni?Ho sempre rispettato le scelte di Deschamps. Mi ha chiamato nel 2017, quando nessuno mi conosceva. Abbiamo vinto insieme nel 2018, e voglio vincere ancora un trofeo con lui, prima che lasci.

Ha avuto paura di non tornare più?No, non direi. Sapevo che la mia storia con la Francia non era finita. E non è finita. Ci sono sfide importanti all’orizzonte, voglio prendermi tutto. In club e in Nazionale.

Il possibile addio di Deschamps ha influenzato l’ultimo raduno?No, per niente. Il mister merita il rispetto di tutta la Francia. Ovunque è andato, ha vinto. Ci sono ancora la Nations League e il Mondiale da conquistare. Siamo concentrati su questi obiettivi. Del suo futuro, non parliamo.