Se il Napoli esce ovviamente soddisfatto per la seconda volta da San Siro in due settimane, l’Inter che aveva pregustato il sorpasso mastica più amaro. Non c’è molto da rimproverare a un gruppo che nelle ultime 10 partite tra campionato e Champions ha ottenuto 8 vittorie e due pareggi. Però le uniche due gare non vinte sono state disputate in casa e contro due rivali al vertice, Juve e Napoli. Se con i bianconeri poteva a un certo punto arrivare una vittoria anche molto larga (poi è finita 4-4), contro il Napoli vincere si poteva, ma solo di misura. Le squadre che conquistano gli scudetti di solito queste partite nel proprio stadio le portano a casa, ma siamo solo a un terzo della stagione e va tenuto conto che rispetto agli anni scorsi il campionato è estremamente più equilibrato. Le prime sette squadre possono vincere una contra l’altra e corrono tutte. A partire dall’Atalanta che ieri, pur faticando, si è liberata dell’Udinese e continua la sua scalata. E se la Dea è ormai una certezza consolidata, tanto da potersi iscrivere alla vittoria finale, sono ormai più di due sorprese la Fiorentina e la Lazio. Dire che possono aspirare allo scudetto è francamente troppo e significherebbe gravare Palladino e Baroni di una aspettativa esagerata. Non è quello l’obiettivo. Ma possono iscriversi alla lotta per un posto in Champions. A Firenze è sbocciato il talento di Kean (8 gol in A senza rigori), la tripletta di al Franchi ha ricordato per movenze e varietà delle reti, addirittura i colpi di Batistuta e complimento migliore non potremmo fare a Moise. A guardarlo da vicino ieri c’era Spalletti che finalmente può godersi in vetta della classifica dei marcatori due azzurri, Retegui e appunto Kean. Si vedrà nei prossimi mesi, se proseguendo il percorso anche in Europa League, Fiorentina e Lazio avranno le risorse in rosa per reggere ad alti livelli le due competizioni".
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