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Finanziamento Inter, Zhang fiducioso: ecco come si chiuderà l’operazione. Tasso al 9%

Le ultime dal quotidiano sul futuro societario dell'Inter: scende in campo Greg Carey, manager di Goldman Sachs

Marco Astori

"Una corsa contro il tempo". Lo definisce così, La Repubblica, il momento in casa Inter a livello societario. Suning deve infatti stringere e chiudere al più presto la ricerca del nuovo finanziamento, che permetterà di saldare le pendenze e di formalizzare l'iscrizione a campionato e Champions League. Scrive il quotidiano: "Il presidente nerazzurro è determinato a trattare fino all’ultimo e fiducioso del fatto che tutto si concluderà nel migliore dei modi. Steven Zhang e i suoi negoziatori stanno dialogando separatamente con diversi fondi di debito americani, nel tentativo di ottenere le migliori condizioni dal partner che dovrà garantire i soldi – non meno di 200 milioni – che serviranno fra l’altro a rispettare le scadenze federali. L’advisor Goldman Sachs – stando al term sheet dell’operazione – mira a collocare il nuovo debito con un interesse intorno al 9 per cento.

Perché l’operazione sia tecnicamente fattibile è necessario che il prestito sia erogato dal fondo creditore a Hold Co 1 - il veicolo lussemburghese che sostituirà Great Horizon come holding proprietaria dell’Inter - una settimana prima del 30 maggio. Una volta chiuso l’accordo, sarà infatti poi necessario che Hold Co 1 trasferisca i soldi al club, con un aumento di capitale o un prestito soci, e che a sua volta i soldi siano girati ai giocatori e ai club stranieri. L’operazione non farà così lievitare ulteriormente il debito complessivo del club, su cui già gravano due bond quotati da 375 milioni complessivi, che andranno rifinanziati nel 2022. Ai debiti finanziari si sommano gli impegni con personale e fornitori".

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Il ruolo di Goldman Sachs e Greg Carey

Il tutto, spiega Repubblica, è seguito da un top manager della nota banca Goldman Sachs: "Il partner titolare della pratica è Greg Carey, top manager della banca che ebbe un ruolo centrale già nell’acquisizione della Roma da parte di James Pallotta e che lavorò con l’Inter di Thohir alla rinegoziazione del debito del club, che al tempo ammontava a circa 230 milioni. Carey è esperto nell’industria sportiva in generale e in particolare del finanziamento di nuovi stadi di proprietà delle società.

L’entrata in gioco di Carey segue una fase in cui le contrattazioni con diversi fondi di private equity – per un’iniziale ipotesi di vendita del club da parte di Suning – sono state condotte dalla filiale cinese di Goldman Sachs. Ma quel primo round di contatti, cominciato lo scorso dicembre, non ha portato i risultati sperati: la valutazione fatta da BC Partners, il primo fondo con cui Suning ha trattato in esclusiva, non è stata ritenuta congrua dagli Zhang. E così le successive stime fatte da altri fondi interessati a entrare nell’Inter come soci. Da qui la decisione di Suning di chiedere un prestito e restare proprietaria della società nerazzurra".

La strategia

Questa la strategia di Suning secondo Repubblica: "La struttura di prestito progettata dall’advisor è: liquidare il socio di minoranza Lion Rock, che acquistò il 31 percento delle quote dell’Inter per 166 milioni di cui 133 prestati dalla stessa Suning, e liberare così spazio per un eventuale nuovo socio di minoranza. Da oggi a quando Suning valuterà l’ingresso di nuovi azionisti, il valore dell’Inter potrebbe avere subito variazioni: oggi il club brucia più di 10 milioni di euro di cassa ogni mese, ma con la riapertura degli stadi potrebbe quantomeno puntare al pareggio.

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La vittoria dello scudetto e la qualificazione Champions porteranno poi circa 60 milioni (fra premi sui diritti tv e sponsor), a cui a fine anno andranno però sottratti almeno 20 milioni di bonus a giocatori e tecnico per i risultati sportivi raggiunti. Ma la valutazione complessiva del club non è più una questione urgente. Urgente è l’ottenimento del prestito. I dialoghi con i fondi sono bene avviati. Ora il tema è il rispetto dei tempi. Zhang è determinato a tentare fino all’ultimo di strappare le migliori condizioni, ma le scadenze di Figc e Uefa sono tassative".

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