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L’Inter non ha fretta di giocare. Grazie a Suning con lo stop il club ne uscirà ancora più forte

Il club nerazzurro, grazie alla proprietà cinese, è uno dei più sani e lo stop lo porterebbe in una posizione di vantaggio

Andrea Della Sala

Comincia a sparire l'ipotesi di un maxi ritiro per poter far ripartire il campionato italiano. Intanto in casa Inter si guarda al presente, ma anche al futuro e a quello che succederà a livello economico terminata l'emergenza.

"Intanto a Milano rientrano e sono rientrate anche le famiglie dei giocatori che avevano trascorso parte del lockdown all’estero. Perciò, maxi-ritiri in vista non dovrebbero proprio essercene.

C’è chi ipotizza che Conte non abbia granché voglia di ricominciare. Guardando quella che era la classifica, più comprensibile che ne abbia tanta Inzaghi (non per questo autorizzato a dribblare ordinanze e decreti ministeriali), ma probabilmente non è qui che sta la differenza tra l’Inter e gli altri, quasi tutti gli altri. La pandemia scuote l’economia e danneggia i bilanci, anche quelli del calcio, che nel suo sistema va letto come un’azienda grande composta da altre aziende, più piccole e indipendenti", si legge su il Giornale.

"Tra le tante, l’Inter è tra le più sane (di ieri la notizia che la Roma chiuderà l’anno a -278 milioni) e quando tutto sarà finito si ritroverà più forte di prima perché le altre si saranno indebolite, compresa la Juventus che Agnelli ha costruito per vincere subito, che se non si gioca non può farlo e che nella prossima stagione dovrà mettere a bilancio anche gli stipendi non pagati per “salvare” quest’anno. La grana stipendi resta sospesa, all’Inter come quasi ovunque, in attesa evidentemente di capire cosa accade veramente", aggiunge il quotidiano.

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