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Lega Calcio: “Ci siamo attenuti al Decreto. L’AIC ha messo a rischio tenuta del sistema”

Nota ufficiale della Serie A che scrive dopo quanto accaduto prima del fischio d'inizio di Parma-Spal

Eva A. Provenzano

E' un momento di caos totale per il calcio italiano. Se non fossero bastate le polemiche su porte chiuse e porte aperte, nelle ultime ore, l'ultimo decreto d'urgenza della presidenza del Consiglio dei Ministri ha fatto nascere ulteriori dubbi sulla prosecuzione del campionato. L'Assocalciatori ha chiesto la sospensione del campionato e Spadafora ha detto di essere d'accordo con quanto chiede Tommasi, presidente dell'AIC.Per questo il Ministro dello Sport ha chiesto alla FIGC di valutare l'idea di uno stop ai campionati. E così il 10 un nuovo consiglio straordinario potrebbe cambiare il corso delle cose. Dopo quanto accaduto oggi è arrivata una nota della Lega Calcio. Vi riportiamo quanto è stato scritto:

La Lega Serie A ha sempre rispettato - per tutelare il supremo interesse alla salute - tutte le indicazioni governative ricevute sulla gestione epidemiologica del virus COVID-19. Anche quando si sono manifestate in modo ondivago e contrastante. A salvaguardia e a tutela della salute degli atleti tesserati dalle Società e degli addetti ai lavori, la Lega Serie A ha riunito prontamente, la scorsa settimana, in conference call, i medici delle Società, con il coordinamento del Prof. Casasco, per stabilire procedure e comportamenti atti a tutelare massimamente la salute di tutti. Anche oggi la Lega Serie A si è attenuta strettamente a quanto determinato dal Dpcm emanato questa mattina dal Primo Ministro Conte, nel combinato disposto con la decretazione d’urgenza della FIGC (comunicato ufficiale 173/A) che ha stabilito che tutte le gare sul territorio debbano svolgersi a porte chiuse. Il ritardo del fischio d'inizio della partita Parma - Spal deve essere attribuito alla richiesta della Figc di un confronto urgente sulle richieste dell'Associazione Italiana Calciatori.

Contravvenendo alle previsioni contenute nel Decreto, che autorizza lo svolgimento delle gare professionistiche di Serie A TIM a porte chiuse, l'AIC ha chiesto, a pochi minuti dal fischio di inizio, la sospensione del campionato, paventando lo sciopero dei calciatori. Una richiesta che ha messo a serio rischio la tenuta del sistema, già fortemente penalizzato dallo stato di emergenza, minacciando anche il pagamento degli stessi stipendi dei calciatori. Il Consiglio di Lega Serie A, riunitosi nel frangente dello slittamento orario dell'inizio della gara del Tardini, ha ritenuto doveroso rispettare le indicazioni governative previste nel DPCM di questa mattina, proseguendo con lo svolgimento delle partite a porte chiuse. Le medesime considerazioni qui espresse valgono per quanto riguarda i diritti televisivi, dove Lega, Sky e Dazn si sono attenute alle disposizioni in essere.

Le reiterate e contrastanti dichiarazioni governative contribuiscono soltanto ad accrescere lo stato di confusione generale e sicuramente non aiutano il sistema a superare il momento di difficoltà generato dal Virus.

(Fonte: Lega Calcio Serie A)

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