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Biabiany: “Mancini sarà  sempre nel mio cuore. Scudetto? Ci spero. L’11 perchè…”

Il protagonista di Inter Nos, format di Inter Channel, è Jonathan Biabiany.  Il calciatore nerazzurro si è raccontato al canale tematico nerazzurro, affrontando vari temi. Queste le sue parole:  -Scudetto e Coppa Italia? Io ci spero. Per me...

Simona Castellano

Il protagonista di Inter Nos, format di Inter Channel, è Jonathan Biabiany

Il calciatore nerazzurro si è raccontato al canale tematico nerazzurro, affrontando vari temi.Queste le sue parole: -Scudetto e Coppa Italia?Io ci spero. Per me sarebbe il massimo. Tornare dopo uno stop lungo e vincere due trofei sarebbe bellissimo. -Complimento dopo il gol della finale? Clima negli spogliatoi?Tutti felici. Il mio agente mi ha fatto i complimenti per il gol e mi ha detto che sarebbe stato solo l'inizio di una carriera importante. -Pensi di poter giocare di più nelle prossime partite?Lo deciderà il mister, è lui che deve scegliere la squadra migliore e i giocatori migliori da mandare in campo. Avendo solo il campionato la rosa è ampia, ci sono tanti giocatori e il mister deve essere bravo a gestire questa cosa. Noi dobbiamo essere bravi a farci trovare pronti. -Cos'è l'Inter?Per me è una famiglia. -Famiglia?Molto importante per me, soprattutto mia moglie, è riuscita a tenermi su. Ho bisogna della sua presenza nei momenti difficili. L'ho conosciuta a Modena. -Esultanza?Ci ho pensato, ma lascerò fare alle emozioni quando accadrà. 

-Gruppo?Molto allegro, molto unito. Sembra di conoscersi da tanto tempo, è un punto di forza. Solo essendo uniti si possono raggiungere determinati obiettivi. -Ti aspettavi di avere un ruolo così importante in squadra?Sono tornato in campo prima del previsto, era previsto che tornassi a novembre. Il mister credeva molto in me, mi ha fatto molto piacere, ho sempre cercato di farmi trovare pronto. Sapere questo per me è stato molto importante. Il mister può utilizzarmi in più ruoli. Posso fare l'esterno nel 4-3-3 o 4-2-3-1, so giocare da seconda punta, so giocare da ala nel 3-5-2, so fare anche il terzino. -Compagni?Sul campo sto bene con tutti, non ho preferenze. Fuori dal campo magari si esce di più con qualcuno e meno con altri. Sono spesso fuori con Santon, Medel, Montoya, Manaj. Quando siamo tra di noi in ritiro giochiamo a poker e loro chiedono sempre latte macchiato. Di solito va a prenderlo Manaj, è il più giovane. Montoya mi dice che sono scarso a giocare a poker. -Differenza tra quell'Inter di Benitez e questa Inter?

Nella prima Inter ero ragazzino, era una delle squadre più forti, delle Inter più forti. Era un sogno per me allenarmi con certi campioni. Questa Inter invece cerca di riconquistare la vetta del campionato, di ripartire. Ci sono molti giovani, bravi, anche altri giocatori bravi di esperienza. Io sono consapevole delle mie qualità e cercherò di dare una mano. -Mancini? L'ho avuto qui da giovane, ho esordito con lui in prima squadra, mi vedeva bene nel gruppo. Quest'estate mi ha rivoluto dopo un anno di stop. Sarà sempre nel mio cuore, mi ha dato fiducia un tempo e me l'ha ridata anche ora. -Donadoni?Con lui il più bel rapporto. Ho imparato tanto, sono maturato con lui. E' il mister che mi rimane più a cuore. -Benitez?Lui non ha avuto un grande rapporto con la maggior parte della squadra. Io però ho avuto un buon rapporto, mi ha fatto migliorare molto tecnicamente, diceva di aver fiducia in noi giovani, mi ha fatto giocare molto, gli sono grato per quello che ha fatto. ho potuto giocare anche la finale del Mondiale per Club. -Guidolin?

Primo allenatore in serie A, un grande allenatore, ho avuto un ottimo rapporto. Mi ha fatto crescere tantissimo. Mi chiedeva di non tornare dietro a prendere la palla, ma di andare in profondità. -Zoratto?Ottimo rapporto, mi lasciava molta libertà, mi lasciava libero in campo. Sentivo di avere molta fiducia. -Iachini?Subito dopo la Primavera, ma non abbiamo lavorato insieme perché appena arrivato sono stato fermo sei mesi per pubalgia e quando sono formato sono andato in prestito, la squadra era già formata, è stato giusto così. -Mondiale per club?

Sono arrivato all'Inter dopo un anno di serie A con il Parma. Questa era una speranza, ma anche una conferma di quanto fatto al parma. Giocare con quei campioni era un bene per me, ho avuto la possibilità di stare con calciatori che avevano vinto tutto e imparare da loro. -Per chi fai il tifo dopo l'Inter?

Faccio il tifo per l'Arsenal, mi è sempre piaciuta come squadra, ci sono sempre stati tanti francesi, anche Henry. A Parigi invece tifavo anche per il Psg. Ho sempre tifato però anche per il Parma. -A che percentuale sei?Adesso sono al 100%, siamo a novembre, stiamo quasi per chiudere il girone di andata. D'estate allenamenti impegnativi, sono tornato con la squadra. Con la testa sono pronto. 

-Vittoria con la Primavera?

Mi è rimasta in mente. Tornavo da un infortunio, ed è stato molto bello tornare e vincere. E' stato bello vincere il campionato Primavera. Abbiamo vinto 1-0 con gol di Mario su rigore. C'erano tanti buoni giocatori, ma la gente ricorda sicuro Balotelli, Siligardi, Bonucci. Non eravamo i favoriti, mister Esposito ci ha aiutato tanto. Sapeva caricare la squadra, sapeva farsi capire. 

Esposito: "Ha vissuto un momento complicato, lo so. Sono felice di vederlo ora, merita di essere dove sta. Ho avuto un rapporto buono con lui, aveva fatto un percorso un po' diverso, veniva dalla periferia di Parigi, aveva doti straordinarie, un po' introverso magari, vedeva cosa gli succedeva intorno con molta attenzione. A quel livello l'allenatore ha il compito di fare molta attenzione alla comunicazione. Biabiany ha tirato fuori tutto quello che sapeva fare molto bene."

-L'Inter è da scudetto?

Ogni anno l'Inter deve esserlo, è la squadra più forte in Italia e in Europa. Non eravamo in alto da un po', ma dobbiamo cercare di rimanere in alto il più a lungo possibile. Vedersi in alto dà allegria e fa sentire più forti. Abbiamo un ottimo gruppo. Ero abituato a giocare con il 7, ma lo aveva già Kondogbia, allora ho scelto l'11 che ho vestito spesso anche in Primavera.-Ti emozioni ancora a scendere in campo?Sì, è stato un anno difficile. Scendere in campo le prime volte è stato emozionante, ora non più. Voglio far vedere al mister che sono sempre pronto. Questa è la cosa più importante. La velocità è una mia caratteristica, il resto l'ho migliorato negli anni con tutti i tecnici che ho avuto. -Inter a Parigi per portarti a Milano?

Non conoscevo l'italiano. Ho sempre ringraziato Casiraghi, mi rimarrà sempre nel cuore e mi fa piacere vederlo e sentirlo. Casiraghi: "Nel primo tempo l'ho visto giocare quel giorno. Accelerava in una maniera impressionante. Mi è rimasto impresso questo. Sono andato a vedere un'altra partita e ho preso altri due giocatori. Avevamo bisogno di un attaccante e abbiamo preso lui. Ha disputato un'amichevole."-Tornare dopo un lungo stop?

Ho sempre pensato alla prima partita dopo lo stop. Ho fatto un lavoro intenso in questi mesi, lavori molto duri e difficili. Ora sono più sereno quando scendo in campo. Ho svolto esercizi con il cuore sotto sforzo per essere monitorato attentamente. 

-La persona che associo all'Inter che ho ritrovato?Ausilio. E' stato il primo che mi ha fatto firmare in Francia il primo contratto. Tormare qui dopo un anno che sono stato fermo e firmare di nuovo è stato molto bello. -Tornare all'Inter?

Un'emozione unica, è la mia casa. Ritrovo tante persone che ho conosciuto quando avevo 15 anni. 

-Problema al cuore?

Mi sono fermato e mi faceva molto strano, perché non ho mai avuto sintomi. C'è chi dice che sono stato fermo più tempo del dovuto, ma io sono stato paziente e ho atteso il momento giusto per tornare. -Come ti sei sentito quando l'Inter ti ha ricontattato?

Felice, perché sono stato sei mesi fermo ed il primo contatto è arrivato a marzo, non era sicuro, loro poi sono stati gentili a farmi allenare prima di aver trovato un accordo. Li ringrazierò sempre, poi ho ho firmato il contratto ed è stato bellissimo. -Cappellino?

Ho un nuovo taglio e fino a domenica non voglio farlo vedere.