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Leonardo: “Adoro Moratti, Thohir ha prima studiato e poi investito. Tornare all’Inter…”

Lunga intervista rilasciata da Leonardo, ex tecnico di Milan e Inter e dirigente del Psg. Il brasiliano, raggiunto da Monica Colombo del Corriere della Sera, ha analizzato l’attuale stato di forma delle milanesi, passando per ll suo rapporto...

Giovanni Montopoli

Lunga intervista rilasciata da Leonardo, ex tecnico di Milan e Inter e dirigente del Psg. Il brasiliano, raggiunto da Monica Colombo del Corriere della Sera, ha analizzato l'attuale stato di forma delle milanesi, passando per ll suo rapporto con "i suoi" presidenti, aprendo la porta ad un possibile futuro in Bundesliga. «Non mi rendevo conto della difficoltà del suo lavoro: seguire 24 partite contemporaneamente non è stato semplice».

Thohir per provare a vincere si è «morattizzato» acquistando grandi campioni?

«Prima ha cercato di capire la realtà in cui si muoveva, ha studiato la nuova situazione. Quindi come ogni altro grande club ha provveduto agli investimenti. Moratti è stato coraggioso a cedere la maggioranza per dare qualcosa in più all’Inter».

Berlusconi, abituato ad avere l’ultima parola su ogni aspetto riuscirà a convivere con un socio di minoranza?

«Anche lui ha dato dimostrazione di intelligenza aprendo a un partner che porti nuove risorse. Se ha acconsentito a un’operazione del genere condividerà le decisioni».

Lei in passato aveva usato toni molto duri nei confronti del Cavaliere.

«Più passa il tempo e maggiore è il mio desiderio di ricordare le cose belle che abbiamo vissuto insieme. Il distacco è stato sofferto ma ora preferisco soffermarmi sugli aspetti positivi di 14 anni al Milan che non alla mia difficoltà di convivenza con il presidente».

Quindi tornando indietro non userebbe più certe espressioni, come la definizione di Narciso applicata al presidente?

«Non mi pento. Se succedesse ora direi ancora le stesse cose ma quel capitolo è chiuso».

 Mihajlovic sostiene di aver avuto carta bianca per gestire ogni aspetto del Milan. Alla lunga resisterà?

 «Io ho sempre avuto libertà di comunicazione, sono andato via perché si era creata una situazione che non mi permetteva più di andare avanti».

 Dove possono arrivare Inter e Milan?

«Nel derby si è vista una crescita da parte di entrambe. Hanno dato segnali di risveglio ma non devono convivere con l’obbligo di lottare per forza per il titolo».

Quale squadra l’ha maggiormente impressionata?

«La Roma è la squadra più completa, la migliore per qualità. Ma la Juve sarà ancora una candidata per lo scudetto».

Ibrahimovic o Balotelli?

«Ibra è una realtà assoluta. Mario no anche se io lo stimo. Ma Ibra è sul piano di Cristiano Ronaldo e Messi».

I sentimenti che la legano agli ultimi suoi tre presidenti. Cominciamo da Al Khelaifi del Psg.

«Complicità. Condividemmo la nascita di un progetto grande e ambizioso».

Il rapporto che la lega a Moratti?

«Rispetto e ammirazione. C’è sempre stato con lui un rapporto di stima, anche negli anni in cui lavoravo per il Milan. Moratti io lo adoro».

Un aggettivo per Silvio Berlusconi?

«Precursore».

Tornerebbe un giorno all’Inter?

«Non penso che oggi abbia bisogno di me».

 D’accordo ma nel suo futuro non ci sarà solo la tv...

 «Nel periodo seguito alla squalifica quando ero dirigente del Psg mi sono dedicato alla famiglia e ne ho approfittato per studiare il calcio in altri Paesi. Ora mi sto dedicando a un corso intensivo di tedesco».

C’è la Bundesliga nel destino?

«È un campionato che mi incuriosisce e mi affascina».

 Si vede più nella veste di allenatore o dirigente?

«Dopo la carriera dirigenziale al Milan con un maestro come Galliani e poi al Psg non mi vedo solo come tecnico. Chi mi vorrà sa che posso ricoprire un ruolo a 360 gradi».