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Telles: “Mancio mi ha cambiato. Perché l’Inter? Grande club. Mi ispiro a…”

Il protagonista della puntata odierna di Inter Nos, format di Inter Channel, è Alex Telles.  Il giocatore, arrivato nell’ultima finestra di mercato, si è raccontato ai microfoni del canale tematico nerazzurro, parlando della sua nuova...

Simona Castellano

Il protagonista della puntata odierna di Inter Nos, format di Inter Channel, è Alex Telles

Il giocatore, arrivato nell'ultima finestra di mercato, si è raccontato ai microfoni del canale tematico nerazzurro, parlando della sua nuova avventura, di Mancini e di tanto altro. Ecco le sue parole: -Frosinone?Dobbiamo dare continuità ai risultati in campionato. Giochiamo in casa, ma non sarà facile. Dobbiamo rimanere concentrati. Se lavoriamo bene non dobbiamo temere nessuno. -Quanti anni avevi quando sei andato a vivere da solo? Hai fratelli e sorelle?Quando sono andato al Galatasaray ho iniziato a vivere da solo. Avevo 20 anni. Era difficile imparare la lingua, non capivo i programmi alla tv. Adesso ho più esperienza. Ho una sorella, lavora nel mondo dello sport, mi aiuta tanto. -Hai giocato sempre da difensore?Da ragazzino giocavo più avanti. Facevo assist, l'allenatore mi ha provato da terzino, poi sono arrivato al Gremio e ho giocato lì. -In cosa ti ha aiutato Mancini?Parla sempre con i giocatori durante l'allenamento, ti dà consigli se sbagli. E' un grandissimo allenatore, posso solo ringraziarlo perché sono qui. Devo giocare ora per lui, per la squadra, per la famiglia e per tutti. -Com'è esordire al derby?Sono arrivato in una settimana importante, quella del derby. E' stata importante la vittoria. Mancini mi ha chiamato quando Juan si è fatto male. Ho pensato che se ero lì era perché avevo fatto bene. Il derby è importante per tifosi, giocatori. Non mi aspettavo così tanto. -Compagno di stanza?Felipe Melo, mi ha aiutato tanto al Galatasaray. Anche qui mi ha aiutato tanto, come anche Juan Jesus che mi aiuta in campo. Anche Dodo, Miranda mi aiutano. Ho legato molto con loro, ma mi trovo bene con tutti, ho imparato l'italiano e spesso ci vediamo a cena. Il calcio non è solo in campo, è importante anche fuori. -Importante essere squadra?Deve essere la prima cosa. Siamo un gruppo unito ed è importante perché il campionato è lungo e serve l'aiuto di tutti i giocatori. -Ti manca qualcosa del Brasile?No, Milano è una città bellissima. C'è tanto da fare, offre varie opportunità. A me piace molto la pastra con il tartufo. Mi mancano forse i miei amici, torno in Brasile solo per le vacanze. Probabilmente questo mi manca di più. A Natale andrò lì anche se solo per una settimana. -Tifosi?

Rapporto bello, loro vengono allo stadio, ci scrivono sui social, bisogna essere vicini a loro, senza di loro è inutile giocare. Arrivano messaggi da tutto il mondo e questo mi piace molto. -Numero di maglia?Il 13 lo aveva Guarin, il 12 mi piace anche perché è il numero che ha Marcelo.-Esperienza al Galatasaray? All'inizio al Galatasaray è stata molto difficile, sono arrivato lì solo, la mia famiglia è rimsta in Brasile. Dopo ho fatto amicizia, c'era Melo, ma è un paese molto diverso dal mio, non parlavo mai turco. Mi sono trovato bene comunque.-Nazionale? Sì, ci penso. E' un sogno. Mai giocato prima. Giocando all'Inter sicuramente è più afcile mettermi in mostra. Devo pensare però prima a fare bene qui. -Il cross è la tua qualità migliore?Un terzino deve fare cross, fare gol è un po' più difficile. Meglio che i terzini crossino. Sono felice di aver fatto già due assist, ma devo fare di più. Un grande terzino come Marcelo, Carlos, Maxwell fa tanti assist. Posso fare meglio e lavoro per questo. Maicon? E' molto forte, è diverso da me, ha tanta esperienza, arriva davanti facilmente, facendo anche una buona fase difensiva. -Modulo?Mi piace giocare nella difes aa quattro, ma mi piace anche giocare più avanti, così posso fare gol e assist. Da terzino classico invece devo fare la fase difensiva. Davanti a destra? No, mai giocato. Sicuramente giocando davanti bisogna attaccare, ma quando loro hanno la palla bisogna essere più compatti. -Differenze tra Inter, Gremio e Galatasaray?I campionati sono diversi. In Brasile c'è molta tecnica, a volte si gioca anche di mattina, alle 11. In Turchia il campionato è forte, ma ci sono poche squadre forti. Con Felipe Melo abbiamo vinto lo scudetto. In Italia ci sono tante squadre forti, noi speriamo di arrivare in testa alla fine del campionato. -Cross?Ho giocato sei partite, ho fatto bene, ma devo fare di più perché c'è grande concorrenza. Se il mister decide che tocca a me devo fare bene, se non toccherà a me dovrò fare ancora meglio. Mi trovo benissimo comunque. Il terzino deve fare assist, ne ho già fatti due, a Melo e Icardi. Io lavoro sempre più forte, non sono fortissimo fisicamente, ma ho velocità e tecnica. Ho parlato tante volte con Icardi, Jovetic. E' meglio il cross forte, perché i difensori spesso non sono compatti e davanti si possono fare buoni scatti e arrivare prima sulla palla degli avevrsari. -Cosa ti manca per diventare titolare?Ho fatto bene nelle partite in cui ho giocato. Devo fare di più, ci sono tanti giocatori bravi. Nagatomo è bravissimo, sta qui da molto, ha esperienza; Juan Jesus anche è qui da molto. Io rispetto tutti gli altri, sono in una grande squadra, Mancini sa fare la scelta migliore. Qui ci sono tanti bravi giocatori nel mio ruolo. 

-Cosa ti piace fare nel tempo libero?Mi piace stare con la famiglia. Se sono solo gioco con la Play Station. Sono a Milano con la mia fidanzata, lei mi aiuta, mi sta vicino. Mi piace andare in giro per la città quando non ci sono gli allenamenti. C'è tanto, tanti ristoranti, mi piace molto. -Idoli e modelli?Mi piace Marcelo del Real, è un terzino completo, difende bene ma sa anche attaccare. E' un terzino che fa benissimo. 

-Io come Maxwell?

Lui è un grandissimo giocatore, ha fatto bene all'Inter. Io sono un po' diverso, lui è più difensivo, io gioco più avanti. Se dovessi ripetere quello che ha fatto lui qui per me andrebbe benissimo.-Nuovo calcio?Il campionato è molto difficile, ci sono tante squadre forti. In Brasile il terzino gioca più avanti. Io con MAncini ho lavorato già al Gala, ma lui ha cambiato tutte le mie convinzioni sul ruolo. Bisogna essere più difensivi. Ho dovuto cambiare molto quindi. Sono arrivato al Galatasaray perché avevo fatto molto bene in Brasile. Quando sono arrivato qui all'Inter già sapevo cosa avrei trovato perché conoscevo Mancini, lui mi ha cambiato come giocatore. 

-Come ti trovi all'Inter?

Benissimo. E' una grande squadra con tanti giocatori internazionali. In settimana ci alleniamo con grandi giocatori, è una grande città Milano, io e la mia famiglia ci troviamo benissimo, magari resterò qui a lungo se farò un grande lavoro. Ho giocato sei partite, ho fatto bene, ma devo fare di più perché c'è grande concorrenza. Se il mister decide che tocca a me devo fare bene, se non toccherà a me dovrò fare ancora meglio.

-Luogo di nascita?E' una regione in cui ci sono molti italiano, poi io ho origini italiane, così come anche i miei genitori. -Perché hai deciso di vestire la maglia dell'Inter?Perché l'Inter? Semplice, è una grande squadra, ha vinto tutto, sono felice di essere qui, c'è una grande storia qui, grandi giocatori hanno giocato qui, come Zanetti o tanti brasiliani. Non ci ho pensato due volte. Conoscevo anche Mancini, è un grandissimo allenatore, ha tutto il mio rispetto, sono molto felice di essere qui. Mi trovo benissimo all'Inter.