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Sconcerti: “Per Conte e Bergomi Inter non protetta? Sbagliano perché grazie a Calciopoli…”

Il giornalista, poi, torna sull'Europa League: "L'Inter credo sia la favorita"

Matteo Pifferi

Lungo editoriale di Mario Sconcerti sulle colonne del Corriere della Sera. Il giornalista ha detto la sua in merito a Inter-Getafe, match vinto dai nerazzurri che approdano così ai quarti di finale di Europa League:

"Piccolo ed alieno il Getafe è niente per l’Inter ormai completa di Conte. La differenza tecnica è imbarazzante via via che la partita cresce, il Getafe non ha mai saputo costruire un palleggio, la mossa tecnica di base è stato sempre il lancio lungo casuale. I due brasiliani che davano un po’ di qualità mancano ormai da mesi, il resto è veramente di una categoria inferiore.

Vista da fuori era abbastanza chiaro anche il destino del rigore del Getafe. Molina, vecchio centravanti mai troppo celebre, era terrorizzato dall’idea di essere improvvisamente al centro della partita. La leggerezza del Getafe non è stata comunque una colpa dell’Inter che infatti ha giocato bene.

La squadra ormai conosce sé stessa, soffre alcuni strappi nella partita, come sempre, ma come sempre li risolve. Lautaro e Lukaku sono di dimensione internazionale, puoi studiare tante soluzioni tattiche, ma se non hai attaccanti di questa qualità resta tutto inutile. L’Inter adesso è una squadra armonica, tutti i giocatori sono all’altezza dei migliori. Credo che tornei come questi con finali dirette siano più dalla sua parte che di altri avversari. Aiutano le squadre che hanno sempre bisogno di stimoli. Non conosco benissimo le altre in strada, ognuno ha un ritmo irregolare, non ben definibile, ma l’Inter si muove da squadra compiuta. Credo sia la favorita".

"Non torno sul caso Conte, mi sembra pieno di cose sbagliate. Viene ora fuori che l’Inter non si sentirebbe protetta. Ma contro chi? Se lo dicono gente come Conte e come Bergomi (nel prepartita) vuol dire che davvero c’è differenza di trattamento a favore delle grandi squadre. Conte sarebbe poi un testimone diretto di questi privilegi con il suo infinito passato juventino. Se avesse ragione lui vorrebbe dire che siamo sempre stati tutti in mano a un calcio irregolare. Non sono previsti privilegi nello sport. Sono sospettabili, ma non garantibili.

È peraltro difficile vedere l’Inter come emarginata dalla forza. Le è stato pochi anni fa assegnato lo scudetto di un campionato in cui era arrivata terza. Unico esempio nella storia. Che dovrebbero pensare Roma, Lazio, Fiorentina, Bologna, Atalanta, Genoa, Torino, Sampdoria e chissà chi altro ha solo subìto i privilegi degli altri? Sarebbe interessante come discussione. Uno che ama il calcio potrebbe anche decidere di affrontarla".

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