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Conte, Inter infuriata per lo sfogo: ma niente esonero. Allegri? C’è già una certezza

Il punto sul futuro della panchina nerazzurra

Marco Astori

Continua a far rumore la sfuriata di Antonio Conte nel post-match di Atalanta-Inter. Le dure parole del tecnico nerazzurro hanno ormai creato uno strappo molto importante col club, che ora è intento a fare serie valutazioni sul futuro. Lo spiega nel dettaglio La Gazzetta dello Sport: "Ci sarà la rottura definitiva con Antonio? Se accadrà, l’Inter andrà su Max (Allegri, ndr), questo è certo. Due sere fa Conte ha parlato di “società debole”, di “scarsa protezione” per sé e la squadra, di un futuro da valutare a fine stagione, della necessità di parlare con il presidente Zhang “che è in Cina” e di trovarsi “sulla stessa lunghezza d’onda” per continuare insieme. Parole durissime, uno strappo che va al di là delle consuete uscite contiane. La dirigenza nerazzurra, con l’a.d. Beppe Marotta in testa, ha sempre saputo che può essere difficile gestire Antonio: in questo lungo anno ha spento i primi incendi e cercato di metabolizzare il fatto che il pacchetto Conte è anche questo. Ma gli attacchi di Bergamo hanno superato qualsiasi previsione.

Ecco perché la domenica interista è stata tutt’altro che semplice da gestire. I vertici del club non hanno gradito l’uscita dai binari di Antonio, la tensione nel rapporto con il tecnico è altissima. E anche nello spogliatoio c’è chi non ha capito lo sfogo: il secondo posto e la partitona di Bergamo sono finiti dietro l’angolo, nascosti dalle polemiche. Siamo al momento dell’”ora basta” in arrivo dalla società? Più o meno sì, anche perché già da qualche settimana i rapporti sembravano freddi. Non erano piaciuti gli sfoghi di Conte post Bologna e Verona e anche il riferimento allo scarso peso politico del club, tirato fuori dopo il pari di Roma parlando di calendario non favorevole, non aveva fatto piacere in viale della Liberazione. Adesso, però, bisogna provare a pensare come e se continuerà il matrimonio, celebrato poco più di un anno fa e sulla carta destinato a durare sino al giugno 2022.

Tutto è possibile, Conte è abituato a sfogarsi ma anche ad andare oltre (vedi Juve e Chelsea). Antonio lascia? Con l’Europa League da giocare sembra difficile che possa succedere qualcosa a stretto giro. Ma l’Inter non vuole altre alzate di testa. Il club al momento non valuta l’idea dell’esonero: intanto perché Conte costa 11 milioni a stagione (e a libro paga sino al 2021 c’è pure Spalletti), poi perché è lui il “top player” che deve avvicinare la Juve. Insomma, l’Inter non vorrebbe ricominciare daccapo, considerando anche che giocatori come Lukaku e il nuovo Hakimi hanno scelto il nerazzurro per Conte. Però Suning non vuole farsi trovare impreparata se l’allenatore facesse il passo indietro. Ecco perché diventa sempre più corposo il dossier dei nerazzurri sul piano B. Che porta direttamente a Massimiliano Allegri. Il tecnico toscano è la prima scelta della proprietà nel caso in cui ci sia lo strappo definitivo con Antonio. Dopo un anno di pausa, Max freme per rimettersi in gioco. E visto che la sua priorità è continuare ad allenare in Italia, accettare la sfida di Suning sarebbe il modo perfetto per tornare subito ad alto livello. Sempre che sulla storia d’amore Conte-Inter si scrivano davvero i titoli di coda", conclude la Rosea.

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