“Cosa abbiamo fatto, papà?”. Niccolò piange, la paura è enorme. La serata che aspettava con ansia da qualche giorno, si è trasformata in pochi secondi in un vero e proprio incubo. Nove anni, tifosissimo dell’Inter, fino a quel momento non aveva smesso di ringraziare Salvatore, suo padre, per avergli regalato la possibilità di assistere alla gara con la Fiorentina nella sua Firenze.
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ESCLUSIVA – Bimbo insultato, il padre: “Grottesco. Ma ringrazio Fiorentina e Satta perché…”
Le parole del papà del piccolo tifoso nerazzurro scoppiato in lacrime dopo aver esultato al gol di Lautaro domenica sera
Ma qualcosa, al gol di Lautaro (poi annullato giustamente per fuorigioco dal VAR), è andato storto. Esulta Niccolò, in maniera assolutamente composta, e non si capisce perché non avrebbe dovuto farlo. La reazione di chi gli sta intorno è fuori da ogni logica o forse, purtroppo, fin troppo coerente con quanto siamo abituati a vedere ogni settimana nei nostri stadi.
“E’ stato tutto così strano – prova a spiegare Salvatore Formisano, padre del bimbo, intervistato da Fcinter1908.it -, non abbiamo fatto nulla di così oltraggioso se non esultare ad un gol. Una reazione spontanea, un piccolo urletto, senza insultare nessuno. Non c’era malizia, né cattiveria, come dovrebbe essere sempre. L’altra sera si è addormentato molto tardi, non riusciva a spiegarsi quanto aveva visto e vissuto. Non ho saputo cosa rispondergli. Avrei voluto dirgli tante cose, ma sarei stato molto duro, per cui ho preferito non farlo”.
Il paradosso è che piuttosto che allontanare chi insulta e minaccia, i poliziotti preferiscono portar via Salvatore e suo figlio per ristabilire l’ordine.
“Non voglio far la vittima, né cavalcare l’onda, ma è stato qualcosa di grottesco. Non volevamo prendere in giro nessuno. “Levati la sciarpa e vai via” mi hanno detto. Lo spavento è stato forte perché avrebbero voluto allontanarci. Addirittura in un primo momento stavano portando via solo me, lasciando lì Niccolò. Il clima si è infiammato in un attimo, non mi sono nemmeno accorto in quel momento che avessero annullato il gol. Non era la prima volta allo stadio, gli altri anni siamo andati nel gabbione e stavolta siamo riusciti ad ottenere posti migliori. So bene che non tutti sono di quella maniera. Abbiamo avuto tanti messaggi di solidarietà, ringrazio le tante persone lo hanno rassicurato mentre ci spostavamo lì in tribuna e tutti quelli che ci sono stati vicini”.
Salvatore conosce bene certe dinamiche, vive di calcio e non dà nulla per scontato. Per questo porta nel cuore la reazione della società viola, in attesa magari che anche l’Inter si faccia sentire.
“Ringrazio il signor Barone (braccio destro del presidente viola Commisso ndr), ci ha fatto andare nel loro box e da lì abbiamo visto il secondo tempo. Ringrazio anche Melissa Satta, che ha parlato con Niccolò a fine primo tempo ed ha provato a tranquillizzarlo, così come il vicesindaco e la dirigenza tutta della Fiorentina”.
Niccolò tornerà allo stadio? “Lo riporterò prima possibile, avrei voglia di portarlo a Milano presto. Il trauma non deve restare, voglio che riassapori una cosa bella”. Giusto così.
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