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ESCLUSIVA Acquafresca: “Io via per Milito, ecco come andò. Dimarco si è meritato l’Inter”

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Le dichiarazioni di Acquafresca sull'Inter di Antonio Conte nell'intervista rilasciata in esclusiva ai microfoni di FCINTER1908.IT

Alessandro De Felice

Anche se non ha mai vestito la maglia nerazzurra, il suo cartellino è stato per molti anni di proprietà dell'Inter. In Serie A ha segnato 40 gol in 198 presenze, prima di volare all'estero e vivere nuove esperienze professionali a suon di reti in Spagna e Svizzera con le maglie di Levante e Sion. C'è anche un po' di Robert Acquafresca nel 'Triplete' dell'Inter nella memorabile stagione 2009/2010: l'attaccante di Torino fu inserito nello scambio tra i nerazzurri e il Genoa che regalò a José Mourinhodue protagonisti assoluti come Thiago Motta e Diego Milito.

Nella settimana che porta alla sfida proprio tra Inter e Genoa, Acquafresca ha analizzato in esclusiva ai microfoni di FCINTER1908.IT il momento dei nerazzurri e i pericoli in vista della gara contro il 'Grifone', in programma domenica prossima.

L'Inter sfiorata tante volte: come mai non è mai andata a buon fine?

“Sono stato veramente vicino l’anno in cui poi sono stato venduto (al Genoa, ndr). Purtroppo l’Inter ha preso altre decisioni, e ha anche avuto ragione, perché vendendo me, Bonucci, Meggiorini - i giovani più promettenti - aveva puntato tutto su Milito e Thiago Motta, vincendo quell’anno il Triplete. Quindi come dargli torto. Avevo già parlato con Branca, Ausilio e Oriali”.

Hai mai parlato con Milito di quello scambio?

“No. È successo a volte con Cambiasso quando sono andato a giocare a Milano con il Cagliari. Mi disse “Ma allora che fai, ritorni qui?”. Ma io non sapevo niente di un possibile ritorno”.

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Dopo il Milan c’è il Genoa. Tu che conosci molto bene Ballardini, ci racconti qual è il suo segreto? Com’è riuscito a risollevare il ‘Grifone’?

“Premesso che reputo Maran un grande allenatore, perché lo conosco e perché ho visto quello che ha fatto nella sua carriera. Ce l’ho avuto vicino anche a Cagliari, anche se non mi ha mai allenato. Lo conosco ed è una grandissima persona e un grande allenatore. Purtroppo nel calcio a volte - come con Di Francesco nel Cagliari adesso - le cose non vanno per il verso giusto e non c’è niente da fare, nonostante l’allenatore le provi tutte, anche perché nessuno scende in campo per perdere. Ballardini ha avuto quella scintilla che non hanno avuto gli altri allenatori ed è stato bravo a cavalcarla e a mantenere quella serenità e quella compattezza di cui ha bisogno un gruppo. A una squadra di serie A non devi insegnare la tecnica: se sono arrivati in Serie A la tecnica già ce l’hanno, anche se va sempre coltivata ed allenata, ma devi dare delle altre nozioni e loro sono bravissimi in questo".

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L’Inter può rilassarsi dopo il successo netto nel derby?

"Con Conte non esiste rilassarsi e non esiste pensare ad altro che non sia la partita del momento. Lui è veramente forte in questo, non abbassa mai la guardia ed è quello che gli farà vincere lo scudetto. I 4 punti non sono tantissimo perché il campionato è lungo, ma Conte non si farà portare via il primo posto".

Che ne pensi delle critiche a Conte in riferimento al gioco e all’eliminazione in Europa?

"Io sono dell’idea che quando uno vince, quando uno è lì, ha sempre ragione. È inattaccabile. Se perdi allora sì, ma se vinci gli altri devono stare zitti".

Lautaro e Lukaku: sei stupito dal loro rendimento?

"No, avevo già capito che si trattava di una grande coppia di attaccanti. È chiaro che dopo un conto è pensare e un conto è proporla sul campo contro gli avversari. Va bene avere caratteristiche fisiche e tecniche, ma poi bisogna riportarle sul campo. Loro hanno dimostrato ampiamente di essere la miglior coppia della serie A".

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Ti aspettavi questo risultano nel derby?

"Trovavo e trovo il Milan una grande squadra, però l’Inter è in un momento di forma diverso, sta meglio, mi aspettavo la vittoria dell’Inter".

La situazione societaria può pesare nella corsa allo scudetto?

"Conte sotto questo punto di vista è uno che non abbassa mai la guardia, l’Inter ha gente come Ausilio e Marotta, veramente forti e bravi e che riescono a distogliere queste cose dal campo. Quindi fanno un po’ da parafulmine, lasciano lavorare in pace i ragazzi. Se la società cambierà, non ci sarà un contraccolpo psicologico sulla squadra".

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Hai giocato con Dimarco, che sta facendo bene a Verona. Può essere il titolare dell’Inter nella prossima stagione?

"Federico l’ho conosciuto, ci ho giocato assieme un anno. È un bravissimo ragazzo con delle grandi qualità, soprattutto tecnica, è un gran sinistro. Adesso sta facendo anche gol, quindi penso che si sia guadagnato l’opportunità di andare all’Inter. Poi dovrà essere bravo lui a rimanerci ma non ho dubbi perché Federico è un ragazzo intelligente, che saprà affrontare questa cosa con il giusto spirito e rimanerci. Quindi per me si è guadagnato la possibilità di andare all’Inter: è giovane e ha tutto dalla sua parte".

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