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Felipe Melo: “Flamengo e San Paolo? Nessuna trattativa. Gabigol? Adesso Pioli…”

Il centrocampista nerazzurro ha concesso un'intervista alla stampa brasiliana e ha parlato del suo futuro e anche di quello del suo compagno

Eva A. Provenzano

Felipe Melo, calciatore e imprenditore. Del giocatore dell’Inter ha parlato UOL. Il giornale brasiliano spiega che oltre ad essere un calciatore, il centrocampista “sta realizzando tutta una serie di progetti in giro per il mondo. “Oltre ad aiutare Gabriel Barbosa nell’adattamento all’Inter e non sembra intenzionato a tornare in Brasile nonostante la predilezione per San Paolo e Flamengo”. A Rio de Janeiro, Felipe Melo è socio di una fabbrica di torte ed è coinvolto in aste virtuali di sport, con scopi benefici. Inoltre possiede un’agenzia che prepara i giovani studenti-atleti, una scuola di sport e non solo. La società ha sede a Rio de Janeiro e ha aiutato più di 400 ragazzi nell’inserimento nelle università americane utilizzando il calcio come leva e la stessa agenzia opera anche in Portogallo. Adesso pare voglia investire anche in Italia.

IL FUTURO -La carriera di un giocatore è breve, dura massimo fino ai 32-34 anni”, ha detto il calciatore interista. “In pochi arrivano a giocatore a 40 anni come Ze Roberto. In certe posizioni in campo è molto difficile resistere fino a quell’età perché lo sforzo fisico è tanto. Ho 4 figli, una grande famiglia e devo pensare al dopo, questo mi ha spinto ad entrare nel mondo degli affari”, ha aggiunto.

PASSIONE -  “Mi piace molto giocare a questi giochi di ruolo come Football Manager, ho una grande passione per il calcio e passare il tempo giocando con il calcio anche nei miei giorni di riposo. Mi piace anche FIFA; è un gioco molto interessante per chi ama il calcio, con la strategia. Non so cosa diventerò in futuro, se allenatore, manager o imprenditore, so che per me è dura stare lontano dal calcio”.

LE VOCI DI MERCATO –Ho letto che c’è chi sostiene io abbia chiesto uno stipendio alto al Flamengo, ma non ho chiesto nulla. I contatti con loro risalgono a tanto tempo fa, ma io sono all’Inter ora e sono felice, ora c’è il nuovo allenatore – Stefano Pioli – e sto avendo spazio, ho giocato da titolare in settimana (in Europa League contro l’Hapoel e ieri invece è entrato nel secondo tempo della gara con la Fiorentina.ndr). Per quanto riguarda il San Paolo ho tanto affetto per i tifosi, sono sempre stati molto attenti a me ed è un onore che il mio nome sia collegato a questi due club, ma non ci sono stati contatti, nessuna offerta, ho ancora un anno e mezzo di contratto con l’Inter”, ha spiegato il calciatore rispondendo alle domande sul calciomercato.

GABIGOL – “A lui vengono date possibilità ogni giorno. E’ difficile capire il calcio italiano a questa età. E’ l’opportunità più importante della sua carriera e quello italiano è il campionato più complicato del mondo, tatticamente parlando. E’ giovane e ha qualità, ma è difficile, sarà pronto al momento giusto. L’allenatore adesso sta dando attenzione alla parte tattica. Qui in Italia il calcio è diverso, un attaccante deve essere anche pronto a difendere. Lui al momento non viene utilizzato”.

LA NAZIONALE –Non ne parlo più, ho cancellato il 7-1. Come mai non ho giocato più? Devo credere che scelgono gli allenatori, hanno scelto i giocatori di cui si fidano. Ho avuto un grande momento in Turchia, al Galatasaray e quel momento mi ha portato all’Inter, uno dei più grandi club al mondo. Ma il calcio è così”.

USA E NON BRASILE –Un futuro in America? Mi piacerebbe vivere negli Stati Uniti, mio fratello e la sua famiglia è lì. Mi piacerebbe vivere a Orlando o Miami. Non credo vivrò in Brasile. Amo Rio de Janeiro dove sono nato e cresciuto, dove ci sono i miei amici. I miei figli sono cresciuti in Europa e sono liberi di andare in Brasile quando vogliono. Non mi piace dire certe cose, ho dei rimpianti, il Brasile è bellissimo, come Rio. Ma è bello solo per chi lo vede dall’esterno, per chi ci vive le cose sono complicate, non c’è da meravigliarsi se c’è chi lascia il Paese. Stiamo assistendo a tanta corruzione. Chissà se il Brasile diventerà mai di nuovo il Paese che amiamo”.

(Fonte: UOL SPORT)