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CdS – Inter, la cessione una necessità più che una scelta. E se Suning dovesse fallire…

Prende sempre più corpo l'ipotesi di un passaggio di proprietà

Fabio Alampi

La crisi economica che ha colpito il grupo Suning potrebbe aprire per l'Inter scenari inimmaginabili solamente poche settimane fa: le voci su un imminente passaggio di proprietà si fanno sempre più insistente, con BC Partners pronto a rilevare il colosso cinese alla guida del club nerazzurro.  Il Corriere dello Sport evidenzia i numeri delle difficoltà della famiglia Zhang: "L'apertura di un tavolo per la cessione dell'Inter potrebbe nascere da necessità più che da scelte di Suning. Le difficoltà del gruppo cinese, già evidenti da mesi, si sono accentuate sul finire del 2020 e le cautele del governo di Pechino non ne sono la causa, ma forse piuttosto un effetto. Ciò può aprire scenari prima inimmaginabili, velocizzando l'operazione".

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PERDITE RECORD - "Suning.com (motore economico del gruppo) segna perdite per 153 milioni di dollari nei primi 9 mesi, con vendite in calo e flusso di cassa negativo a cui aggiungere i guai del comparto immobiliare, dove fallimenti a catena si propagano verso altri settori attraverso le partecipazioni incrociate. Già nel 2019 Suning Real Estate denotava problemi, con debiti cresciuti del 47%. Il gruppo ha smentito voci su presunte difficoltà nel pagamento dei bond (ha anzi anticipato alcuni rimborsi per smorzare la speculazione) ma le azioni hanno ora raggiunto il minimo storico in borsa, perdendo il 40% negli ultimi sei mesi, mentre l'indice azionario di Shanghai è comunque cresciuto del 4%. Per restare al calcio, Cosmin Olaroiu, allenatore del Jiangsu Suning fresco campione, intenderebbe rivolgersi alla Fifa per il pagamento degli stipendi mentre la Premier League ha citato l'emittente di Zhang per 180 milioni dopo la rottura del contratto per i diritti in Cina. Anche nel pagamento dei diritti della Serie A (acquistati da Suning) si ventilano difficoltà".

SPETTRO ALIBABA - "Zhang padre e figlio hanno ceduto in pegno a dicembre tutte le azioni Suning a Taobaba, la divisione e-commerce di Alibaba, anch'essa nell'occhio del ciclone perché il suo fondatore Jack Ma è in rotta di collisione con il partito. Il pegno di azioni è misura di emergenza: rivela tensioni finanziarie straordinarie, difficoltà nell'accesso ai canali bancari. Ma le stesse fortune personali di Zhang (tuttora ingenti) sembrano subire un crollo del 30%, secondo Bloomberg. Cosa può significare tutto ciò? Anzitutto che, qualora Suning dovesse fallire non ripagando i prestiti, essa finirebbe (insieme all'Inter) nelle mani di Taobao, oggi controllata (ma nessuno può dire fino a quando) da Alibaba".

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SCELTA NECESSARIA - "In questo scenario, la cessione pare soluzione necessaria per fare cassa e per difficoltà a sostenere un progetto lontano dal centro dell'impero, che richiederà ulteriori investimenti (non ultimo San Siro) tra la freddezza, se non ostilità, delle autorità locali. Perciò Suning potrebbe accontentarsi di una valutazione inferiore agli investimenti già profusi, in cambio di una uscita veloce. Magari mantenendo una quota di minoranza, per guadagnare dalla cessione del club che i nuovi acquirenti realizzeranno tra alcuni anni. La trattativa con BC Partners sarebbe una via d'uscita. Pure se il fondo inglese non è stato l'unico interlocutore (risulta un interesse del Qatar, forse sfumato) un investitore di tale livello pretende in genere il diritto di esclusiva per sedersi al tavolo. La minoranza non è un'ipotesi, perché non è nello stile di BC e perché non avrebbe senso fare il socio minore in un progetto non nelle corde di un investitore finanziario. La strategia Inter-Suning (crescita del club con investimenti nella rosa per accrescerne il profilo, rendendo appetibile il brand sui mercati asiatici) pare ormai compromessa".

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