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Van der Meyde: “Amo l’Inter e i suoi tifosi, mi trattarono come un re”

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Le parole dell'ex nerazzurro: "Fui messo alla porta quando subentrò Mancini che comprò troppi giocatori: eravamo in 40 in prima squadra"

Marco Astori

Intervenuto ai microfoni di Grand Hotel Calciomercato, Andy Van der Meyde, ex calciatore dell'Inter, ha parlato così del primo approccio dei nerazzurri nei suoi confronti e della sua esperienza in nerazzurro: "Avevo giocato contro l'Inter in Champions e avevo fatto bella figura. Loro si interessarono fortemente a me, ma io volevo rimanere all'Ajax, però il club fu costretto a cedermi. Ho dei gran bei ricordi a Milano. L'Inter è una grande squadra, con tifosi eccezionali che mi trattarono come un re. È stato pazzesco giocare in Italia e mi sono goduto al massimo quell'esperienza.

Non fu facile passare dall'Eredivisie all'Italia. Ero un'ala, non un centrocampista e dovevo fare l'esterno a tutta fascia. In Olanda giocavo davanti ai miei difensori, all'Inter mi si chiedevano compiti diversi. Non fu facile tatticamente il passaggio tra i due campionati. Con Cuper avevo un ottimo rapporto. Giocavo sempre, poi con il suo esonero e l'arrivo di Zaccheroni la squadra diventò troppo difensiva. Alla fine fui messo alla porta quando subentrò Mancini che comprò troppi giocatori: eravamo in 40 in prima squadra. Fu difficile ritagliarmi il mio spazio. Ma ripeto, nessun rancore, anzi: amo l'Inter e spero di vederli sempre in alto".

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