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Inter, Marotta tuona: “Campionato falsato, la Lega ha sbagliato. Esiste il rischio chiusura”

L'intervista concessa dall'amministratore delegato nerazzurro ai microfoni del Corriere della Sera

Daniele Vitiello

Beppe Marotta è un fiume in piena. Oltre alle parole concesse alla Gazzetta dello Sport e al Corriere dello Sport, l'amministratore delegato dell'Inter ha parlato anche ai microfoni del Corriere della Sera. L'argomento ovviamente è il rinvio di Juve-Inter. Queste le sue considerazioni:

"Rinvio in ritardo? Certo che sì. Il campionato così è falsato, bisogna garantirne la regolarità, salvaguardare la corretta competitività e in questo modo non lo si è fatto per nulla. Lascia sconcertati una decisione simile a poche ore dal match: è molto grave. Il governo dà certe direttive, ma il calcio ha le sue regole, è un fenomeno sociale impattante e la Lega serie A non può decidere in questo modo caotico. Al giovedì si fa un comunicato per dire si gioca, al sabato un altro per bloccare tutto: vi pare possibile? Giocare a porte chiuse sarebbe stato un pessimo spot, ma la catena decisionale è stata tutta sbagliata".

Colpa della Juve? Su questo Marotta ha le idee chiare: "Non mi interessa. Se è stato il governo a spingere sulla Lega non ci sono altre capziosità. Il mio rimprovero va comunque al presidente della Lega, Paolo Dal Pino, che ha deciso senza riunire un consiglio straordinario, senza sentire nessuno: è sbagliato. Bisognava salvaguardare il campionato, sennò per forza poi emergono certi discorsi". 

"E ancora: «Lo strumento delle porte chiuse doveva e poteva essere usato. Ora le porte chiuse sono morte. Hanno rinviato cinque partite per non giocare senza pubblico, perché domenica prossima chi gioca in casa dovrebbe accettare di farlo a porte chiuse? Se si gioca ora lo si farà a porte aperte. Il rischio di chiusura della serie A esiste. Non ci sono più date, il calendario è troppo fitto, adesso va anche spostata la data e la sede della Coppa Italia. È stato fatto un caos e lo ridico ancora: bisogna scendere da 20 a 18 squadre».

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