Sulle pagine de La Gazzetta dello Sport il giornalista Luigi Garlando ha analizzato il duello scudetto tra Inter e Napoli, sullo sfondo anche l'Atalanta


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Garlando: “Le armi di Inzaghi per difendere il titolo. La mediana di Conte vale quella dell’Inter”
Al sigillo bergamasco di Lukaku, la metà della ex LuLa, ha risposto la ThuLa al gran completo. Se il Napoli ha toccato quota 50 punti, l’Inter è arrivata a 51 gol, ben 16 più della capolista. Un’enormità. È qui che Inzaghi si sente forte, nella capacità realizzativa, che peserà sempre di più avvicinandosi al traguardo. Ha segnato anche Dumfries, in stagione di grazia (7° centro in totale). Il gigante olandese simboleggia la potenza fisica dell’Inter che, al pari dell’esperienza di vertice e della qualità di gioco, ha fatto la differenza nelle ultime stagioni. Con queste armi l’Inter difenderà il titolo. Ma anche Conte ha le sue buone carte da giocare. Il vantaggio di settimane senza coppe è sotto gli occhi di tutti. Gli impegni ravvicinati hanno falciato Calhanoglu e Mkhitaryan, fermati da infortuni muscolari. Sabato il Napoli affronterà la Juve, reduce dalle fatiche di Champions. Un vantaggio in un impegno delicatissimo.
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Oggi la mediana Anguissa-Lobotka-McTominay, centro di potere, ha sincronie e distanze perfette e può giocarsela alla pari con quella dell’Inter che fino a ieri dominava per distacco. I tre di Conte hanno il vantaggio di aveva un’età media (29) inferiore a Barella-Calhanoglu-Mkhitaryan (31). L’armeno ne fa 36 domani. E poi, focalizzarsi sette giorni sull’unico impegno settimanale aiuta ad entrare in campo affamati. Oltre alla fatica, chi gioca in coppa si porta in campionato lo stress mentale del match precedente. Il Napoli di Bergamo è stato impressionante per concentrazione, non ha staccato l’attenzione per un solo secondo, neppure la minima distrazione. L’Inter invece anche ieri, nel primo tempo, è sembrata in deficit di rabbia e anche ieri si è distratta sul 2-0 rischiando l’ennesima rimonta. Su questo piano, comanda il Napoli.
I problemi che ha Inzaghi nel sostituire Calhanoglu e Mkhitaryan, rientrato ieri, ce li avrebbe anche Conte: non c’è un’alternativa vicina al rendimento dei tre titolari in mediana. La strada è lunga. Troppo lunga per considerare l’Atalanta già fuori dai giochi. Nelle prossime 6 giornate, affronterà solo squadre della metà bassa e potrà recuperare qualche punto dei 7 che la attardano. Contro lo stesso Napoli ha dimostrato di non essere inferiore sul piano del gioco. Anzi. Tornerà Scamacca. E, di solito, in primavera la Dea vola.
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